Zaia adesso batte cassa: "Roma metta i soldi"

Il governatore celebra la Baviera d'Italia: «Lombardia e Veneto, autonome di fatto»

Zaia adesso batte cassa: "Roma metta i soldi"

Al «duetto» in inglese con il sindaco di Milano Beppe Sala che doveva convincere i delegati del Cio (un'ora prima del voto) ad assegnare i Giochi invernali del 2026 a Milano-Cortina invece che a Stoccolma-Are il governatore del Veneto Luca Zaia è arrivato «più agitato che per la tesi di laurea». Ma rientrando da Losanna col treno delle 8.18 ieri ha fatto i complimenti a sè e alla squadra azzurra che ha battuto gli avversari anche sui tempi rigidi fissati dal protocollo: «Per una volta abbiamo fatto noi gli svedesi e gli svedesi gli italiani, abbiamo sforato solo di 14 secondi e loro molto di più». Poi «si è presentata la Baviera d'Italia». Con la candidatura di Cortina dice «ero partito da solo, senza contestazioni da cittadini e avversari, ma non ho avuto pochi problemi coni 5 Stelle che da me sono all'opposizione e ci restano tutta la vita per quello che mi riguarda», escluse traslazioni del patto di governo, e «abbiamo vissuto i problemi con Torino. Adesso è disponibile a rientrare nella partita? É come chiedere a una nave da crociera di tornare indietro dopo che è partita da qualche giorno, dovevi pensarci prima. Mi spiace parlare così ma abbiamo visto di tutto sul Piemonte». Rivendica invece il ruolo determinante della Regione Veneto e della Lombardia guidata dal presidente leghista Attilio Fontana: «Hanno firmato le garanzie economiche guarda caso gli stessi che chiedono l'autonomia, e dimostrano di esercitarla. Se non ci fossero state Lombardia e Veneto il dossier sarebbe finito al macero». Su Facebook dopo la vittoria rimpallava un post del Movimento 5 Stelle Lombardia (rimosso ieri dopo le polemiche), spacciava i Giochi come una «vittoria del M5S», qualcuno ha assegnato ai grillini il «premio olimpico faccia di tolla». «Adesso nasce un orgoglio nazionale, vedo che i 5 Stelle lombardi dicono che sono le loro Olimpiadi e lo vedo positivamente - commenta Zaia, non senza qualche ironia -. É anche giusto però che si riveda ora il tema dei finanziamenti a livello nazionale, stiamo rientrando in Italia e mi dicono che non si parla più di spread, di lettere all'Europa o di Pil ma di Giochi 2026». Il vicepremier Luigi Di Maio era stato chiaro, «neanche un euro dal governo». Come si dice in Veneto, stuzzica il governatore leghista, «solo i mona non cambiano idea, è giusto che sul carro ci siano tutti, tendo la mano ai 5 Stelle, poi non posso non dimenticarmi che con Torino in gioco ci sarebbero stati i fondi pubblici e per Milano-Cortina no. Voltiamo pagina e lavoriamo tutti per le Olimpiadi che ci porteranno in casa 925 milioni di dollari del Cio».

E alla voce lavorare Zaia chiede che le Olimpiadi servano a imboccare un nuovo corso: «Si inizi a pensare che dove c'è dove c'è una carriola di malta non c'è necessariamente un ladro che la accompagna, finiamola col vedere ladri dappertutto. I controlli e si facciano bene, ma attenzione, in questo momento rischiano di bloccare il Paese. Abbiamo funzionari che non firmano più per la paura». Sulla scelta del top manager impone che siano «persone di provata professionalità e non elefanti della politica, non abbiamo bisogno di perditempo o di chi ha bisogno di un posto, se lo vanno a trovare da un'altra parte. Serve una persona con visione industriale, se conosce anche la macchina amministrativa non è irrilevante».

Ha difeso nel dossier la pista di bob di Cortina intitolata a Eugenio Monti e annuncia che sarò supergriffata e punto di riferimento a livello mondiale. Il villaggio olimpico diventerà sede della Protezione civile. «Non ci saranno cattedrali nel deserto».

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