Zaki in black list: "Ora non può tornare a Bologna"

Il 1° febbraio nuova udienza del processo: "Stop al rientro fino alla sentenza di assoluzione"

Zaki in black list: "Ora non può tornare a Bologna"

«Credo di poter venire in Italia al più presto - aveva detto a Che Tempo Che fa, ospite di Fabio Fazio - Quello che so di sicuro è che per ora non ho nessun divieto di viaggiare». Patrick Zaki non solo ci spera, ci crede. Ma il suo sogno deve aspettare. Secondo fonti egiziane citate dall'Ansa, che hanno chiesto l'anonimato, lo studente nato a Mansuria (Egitto), allievo dell'Università di Bologna e attivista per i diritti umani e di genere, non potrà tornare nel nostro Paese «sino a dopo la fine del processo». Il suo nome - riferiscono - è stato inserito in una lista nera che impedisce al giovane di lasciare l'Egitto senza un'assoluzione. Del suo passaporto non si hanno notizie certe, ma lo stop dipende proprio da questo: «Gli è stato impedito di viaggiare».

Una sconfortante anche se prevedibile indiscrezione per il giovane che ha trascorso 22 mesi di carcere in Egitto, (arrestato il 7 febbraio 2020 con l'accusa di incitamento alla violenza e al terrorismo e diffusione di notizie false) e che ha saputo della sua scarcerazione solamente il 7 dicembre, per poi lasciare la cella il giorno dopo, senza una sentenza di assoluzione. Il prossimo appuntamento con la giustizia egiziana è l'udienza del 1° febbraio, che potrebbe non essere sufficiente a farlo tornare nel nostro Paese, al quale si è sempre detto legato, specialmente alla «sua» Bologna, dove Zaki sogna di trascorrere il suo futuro.

«Non so cosa succederà al processo, ma incrocio le dita» aveva detto in tv, ringraziando per l'ennesima volta il nostro Paese: «Il mio futuro è all'università, è a Bologna Voglio sentire quel calore meraviglioso che la gente mi ha riservato e fare qualcosa per la città che mi ha sostenuto in questi mesi». A proposito di calore della città, ieri un tweet mostrava Zaki con la maglia del Bologna, un dono. «Ora posso sentire lo spiriti del Natale - ha scritto il giovane - Non potete immaginare quanto sia felice di questo regalo».

La sorte di Zaki resta appesa alla giustizia egiziana. Zaki rischia ancora cinque anni di carcere.La sua legale, Hoda Nasrallah, in vista della prossima udienza, ha chiesto l'acquisizione delle riprese delle telecamere di sorveglianza dell'aeroporto del Cairo, di un rapporto dei servizi segreti interni e di un verbale di polizia per dimostrare che tra il 7 e l'8 febbraio di due anni fa Patrick fu arrestato illegalmente. Per provare invece che lo studente non ha scritto e diffuso false informazioni attraverso l'articolo che lo ha messo nei guai, il pool difensivo ha chiesto anche gli atti di un vecchio processo e la convocazione di un testimone.

A spiegare che la mancata autorizzazione ai viaggi di Zaki non sia sorprendente è Riccardo Noury, presidente di Amnesty Italia: «Patrick è imputato in un processo di fronte a un tribunale

d'emergenza e, in tale condizione, gli è vietato lasciare il Paese». Il presidente della Camera Roberto Fico invita alla cautela: «L'Egitto non è un paese che rispetta i diritti umani e bisogna tenere alta l'attenzione».

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