Dl Sicurezza, a padre Zanotelli non basta "Digiuno per i migranti"

"Siamo ancora lontani da una politica migratoria verso queste persone che non sono migranti, ma profughi e rifugiati che fuggono da guerre", spiega il missionario

Dl Sicurezza, a padre Zanotelli non basta "Digiuno per i migranti"

Nonostante l'annunciata spallata del governo giallorosso presieduto da Giuseppe Conte ai decreti sicurezza dell'odiatissimo Matteo Salvini, oltre a Leoluca Orlando Cascio, sindaco di Palermo, ad esprimere qualche perplessità è anche padre Alex Zanotelli, il religioso reso oramai celeberrimo dagli scioperi della fame e della sete divenuti un appuntamento irrinunciabile per protestare contro l'ex ministro dell'Interno ma anche contro degli approcci ritenuti non particolarmente decisi in favore dell'immigrazione indiscriminata.

"Un piccolo passo in avanti ma è davvero troppo poco contro i decreti Salvini, un distillato di razzismo di Stato", lamenta il missionario dinanzi ai microfoni di AdnKronos, il quale non pare pienamente soddisfatto dall'operato dell'esecutivo. "Sono grato per questo piccolo passo in avanti e in discontinuità ma è ancora troppo poco", spiega padre Zanotelli, secondo il quale chiunque si imbarchi veleggiando verso lo Stivale fugge dalle guerre, un vero e proprio slogan ridondante dei buonisti.

"Siamo ancora lontani da una politica migratoria verso queste persone che non sono migranti, ma profughi e rifugiati che fuggono da guerre, violenze di ogni genere, hanno diritto all'accoglienza", dichiara ancora il religioso. "Basterebbe leggere l'enciclica del Papa Fratelli tutti per capire quanto siamo lontani".

Nel governo giallorosso si annida la serpe dei grillini che avevano a suo tempo supportato i decreti sicurezza emanati da Salvini, questo l'allarme lanciato con accorato slancio dal missionario. "Certo, qualcosa sta cambiando ma credo che tra i Cinque stelle ci sia ancora il dissenso da parte dell'anima che ha favorito Salvini. Quello che mi preoccupa è che ancora non sono state abolite le multe alle Ong". E qui si crea il forte legame con le dichiarazioni del sindaco di Palermo Orlando, che teme proprio la prosecuzione dell'accanimento sulla numerosa flotta delle organizzazioni "no profit".

"Salvare vite umane è quello che dovrebbe fare lo Stato e che non fa. E' grave che rimanga dentro questa roba, non è tollerabile, bisogna urlarlo con forza", aggiunge Zanotelli. "Il problema grave è che non è possibile continuare a trattenere le navi delle Ong nei porti per futili ragioni. Anche in questo periodo, tra ci il 14 e il 24 settembre, sono morte 200 persone in mare. C'è ancora una politica che non può essere accettata bisogna dirlo con chiarezza. Ancora più grave poi continuare a finanziare la Guardia Costiera libica".

Ecco perché il missionario ha in programma un nuovo sciopero della fame: le date sono quelle del 14 e del 15 di ottobre, quando protesterà per i migranti ancora

una volta dinanzi a Montecitorio. "È anche una protesta contro il governo giallorosso perché non si decide a cancellare i Decreti Sicurezza di Salvini, un distillato di razzismo di Stato", conclude Zanotelli.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica