Zaporizhzhia, bombe sui tecnici Aiea

Kiev: "Attacco russo sugli ispettori". La Lituania: serve una forza di pace

Zaporizhzhia, bombe sui tecnici Aiea

Arrivano da Vienna in Ucraina sotto le bombe russe, scagliate anche contro i corridoi umanitari, gli esperti dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, tra cui l'italiano Massimo Aparo (nella foto), vicedirettore dell'Aiea, in missione ufficiale da oggi a sabato per ispezionare la struttura e valutare in maniera neutrale eventuali interventi. Ad accoglierli a Kiev è stato ieri il presidente ucraino in persona, Volodymyr Zelensky. «Vogliamo che la missione dell'Aiea guidata dal direttore generale Rafael Grossi trovi un modo attraverso i corridoi di sicurezza di raggiungere l'impianto di Zaporizhzhia e faccia il massimo per evitare il pericolo» di un disastro nucleare, insiste il capo dello Stato, che da settimane lancia l'allarme. Zelensky ha incontrato Grossi e la sua delegazione prima dell'attesissima visita all'impianto, il più grande d'Europa, conquistato dai russi all'inizio della guerra e trasformato in un punto di sosta militare, con i camion nelle sale delle turbine e anche sotto i cavalcavia e le turbine.

Mosca e Kiev continuano a rassicurare che il livello delle radiazioni nella centrale nucleare resta normale, ma la paura di un disastro è altissima in tutta Europa, tanto che, dopo la distribuzione del governo ucraino, anche l'Unione Europea ha donato all'Ucraina oltre 5 milioni di compresse di ioduro di potassio per proteggere la popolazione in caso di fuga radioattiva, ha fatto sapere il commissario Ue per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic. E alla riunione informale dei ministri degli Esteri e della Difesa Ue a Praga, il lituano Gabrielius Landsbergis invoca l'intervento di forze militari di peacekeeping: «Non siamo mai stati così vicini a un disastro nucleare».

La preoccupazione si è fatta ancora più forte ieri, dopo la denuncia del consigliere del capo dell'Ufficio della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, secondo cui «la Russia sta deliberatamente bombardando i corridoi attraverso i quali la missione Aiea dovrebbe raggiungere la centrale nucleare di Zaporizhzhia». Con una strategia precisa: l'obiettivo di Mosca sarebbe deviare il passaggio del team attraverso la Crimea o le zone occupate: ma «la nostra posizione non cambia. L'accesso del team dovrà avvenire solo attraverso il territorio controllato dell'Ucraina».

Tra le parti in conflitto continua intanto il rimpallo di responsabilità. Se gli ucraini accusano Mosca di non smettere di colpire nei pressi della centrale, fino a cento metri, l'amministrazione civile-militare della città di Energodar, controllata dalle forze russe, denuncia che ieri mattina le forze ucraine «hanno ripreso i bombardamenti nell'area della centrale e due esplosioni sono avvenute nei pressi di un edificio dove è immagazzinato il combustibile usato». I raid di Kiev sarebbero stati almeno 17. I filorussi rimbalzano le accuse, sostenendo che sarebbero gli ucraini a voler sabotare la missione e il governatore nominato dai russi, Vladimir Rogov, ha mostrato le immagini satellitari di 4 buchi sul tetto della centrale, attribuiti a un attacco ucraino.

A confermare come gli esperti si muoveranno fra gravi difficoltà e rischi è l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell: «Purtroppo la situazione in Ucraina non migliora. Continuiamo ad assistere al bombardamento discriminato dei civili, atrocità contro prigionieri di guerra. Questi giochi nucleari nella centrale sono qualcosa di molto pericoloso. La situazione sul campo continua a essere molto brutta».

Secondo l'amministrazione militare regionale ucraina, i russi hanno catturato 485 civili nella regione di Zaporizhzhia e 207 di loro «sono ancora in ostaggio», 278 liberi mentre restano in mano ai russi il vicesindaco di Energodar, Ivan Samoydyuk, e il sindaco di Dniprorudne, Yevhen Matveev. Ed è giallo pure sulla permanenza degli esperti. Secondo le autorità filorusse la visita Aiea nella centrale durerà solo un giorno.

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