Zuffa in Rai, Elly vuole un vicedirettore. E sul caso flatulenze si va a processo

Schlein vorrebbe sostituire Maria Luisa Busi con Elisa Anzaldo

Zuffa in Rai, Elly vuole un vicedirettore. E sul caso flatulenze si va a processo
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Derby progressista tutto al femminile per uno dei sette posti da vicedirettore del Tg1. La conferma di Maria Luisa Busi, fino a pochi giorni fa, sembrava scontata. Ma ora prende quota la promozione di Elisa Anzaldo, anche lei volto storico del telegiornale della rete ammiraglia, nel 2022 tornata alla conduzione dell'edizione serale del Tg1.

E, sempre secondo indiscrezioni Rai, c'è un'altra novità, stavolta giudiziaria, che riguarda però le due precedenti gestioni del Tg della prima rete, dal 2018 al 2021. Si tratta della vicenda che ha visto coinvolta la giornalista Dania Mondini, che sarebbe stata relegata a lavorare, per punizione, in una stanza con un collega con noti problemi di flatulenza intestinale. Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma si va verso il rinvio a giudizio per stalking per sei dirigenti di Viale Mazzini, tra cui gli ex direttori del Tg1 Andrea Montanari e Giuseppe Carboni e la vicedirettrice Costanza Crescimbeni.

Intanto, in quota Pd, dovrebbe essere confermata alla vicedirezione proprio Crescimbeni. Mentre infiamma la battaglia interna ai dem sul derby tra Busi e Anzaldo. Elly Schlein, accusata di essersi disinteressata di Viale Mazzini, è ansiosa di riscossa. Secondo alcune indiscrezioni, che circolano tra i corridoi della Rai e tra i palazzi della politica, ci sarebbe stata una «indicazione diretta» della segretaria dem per sostituire Busi con Anzaldo.

La prima, nominata vicedirettrice nel 2016 dal filo-dem Mario Orfeo, è considerata vicina a quello che a Viale Mazzini viene chiamato «il vecchio Pd». La filiera più moderata che è riuscita a sopravvivere a questa tornata di nomine anche grazie alla conferma di Orfeo alla direzione del Tg3.

Ma Busi è anche espressione dell'Usigrai, il potente sindacato dei giornalisti del servizio pubblico. Anzaldo, pure lei di pedigree progressista, è la moglie del magistrato Fabrizio Gandini e l'anno scorso è stata al centro delle polemiche per una battuta su Giorgia Meloni.

Durante la rassegna stampa mattutina del Tg1, il condirettore del Corriere dello Sport Alessandro Barbano commentò così il presunto cambio di fede calcistica di Meloni, passata dalla Lazio alla Roma: «Non è il peggior peccato di Giorgia Meloni». Risposta della conduttrice sponsorizzata da Schlein: «Ce ne sono tanti altri».

La minoranza interna resiste su Busi, ma Schlein ha bisogno di un risultato. Stefano Graziano, capogruppo dem in Vigilanza, mastino della segretaria sulle nomine Rai, finora ha ottenuto soltanto il malcontento dei dirigenti di Viale Mazzini legati alla passata gestione del Nazareno.

«Il Pd sulla Rai sta solo improvvisando e sta sbagliando tutto», spiega al Giornale una fonte Rai. E l'ansia da prestazione di Schlein potrebbe portare alla defenestrazione last minute di Busi per fare posto ad Anzaldo, più gradita alla nuova leader dei progressisti.

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