«Il portoghese è arrabbiato con me»

da Milano

Tornare al gol dopo nove mesi scatena vampate di caldo: lo dimostra Adriano lasciando il Meazza in pantaloncini, incurante del dicembre milanese e già pronto per volare in Brasile. Il colpo di testa dell'1-1 all'Atalanta vale come il gioiello che il ragazzo porta all'orecchio. «Sono felice. La squadra ha sempre avuto fiducia in me. Questi momenti non sono stati facili da passare, bisogna essere sereni e pazienti e lavorare sempre per migliorare. Ho sbagliato tante volte, ma l'ho fatto perché tengo alla squadra, alla gente e stavo male a non riuscire a fare bene le cose per loro. Moratti mi ha aiutato tantissimo, non ho più un padre e credo che lui mi abbia dato dei consigli importanti. È una grandissima persona e spero di fare tantissimo per lui».
Ovvero per l'Inter, ovvero per Roberto Mancini. Che guarda avanti. «Tornare al gol fa bene al morale, spero che Adriano ne tragga beneficio per il futuro. La partita? Dura: Burdisso e Andreolli giocavano per la prima volta insieme centrali in difesa, Recoba si è fatto male subito, l'Atalanta è temibile. Determinante è stato l'inserimento di Figo nella ripresa: il portoghese è arrabbiato con me perché non gioca sempre ma l'importante è che, quando entra, faccia la differenza».

E Cristiano Doni, leader bergamasco: «Giochiamo bene ma non raccogliamo punti. Abbiamo sbagliato su entrambi i gol subiti. Chi è più forte fra Roma e Inter? L'Inter è più fisica, la Roma più tecnica. Ma l'Inter, di squadre, ne ha tre...».

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