Il premier: "Non fomentare divisioni coi finiani" Bocchino: "Il Pdl non esiste, serve colpo d'ala" 

Continua il dibattito interno al Pdl dopo le dimissioni di Cosentino. Ma il premier invita alla coesione: "Non fomentare le divisioni". Alfano: "il partito non è a rischio". Ma Bocchino: "Si rischia la balcanizzazione". Replica Bondi: "Mix di banalità e insuperabile sicumera"

Il premier: "Non fomentare divisioni coi finiani" 
Bocchino: "Il Pdl non esiste, serve colpo d'ala" 

Roma - "Serve un colpo d'ala. Al governo, alla maggioranza, al Pdl e a Silvio Berlusconi in persona". Nel suo editoriale sul sito di Generazione Italia il vicepresidente dei deputati Pdl, Italo Bocchino, torna ad attaccare duramente il Pdl spazzando via l'invito del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a "non fomentare le tensioni" con i finiani. "Serve un colpo d'ala al Paese e per il Paese. Nonostante questo è ormai evidente a tutti, a partire dai nostri elettori, che siamo in una fase di stagnazione, soprattutto perchè non si è mai aperta la stagione delle riforme - tuona ancora Bocchino - in politica c'è una regola che vale sempre e che insegna che tutto si può fare tranne che stare fermi".

Berlusconi: "Non fomentare le divisioni" Dopo le dimissioni di Nicola Cosentino da sottosegretario all'Economia e le continue liti interne al partito, Berlusconi chiede a tutti di collaborare per "rendere il clima più sereno". "Questo è il momento della ricerca dell’unità nel partito, non voglio più scontri", si raccomanda il presidente del Consiglio. "Non dobbiamo fomentare le divisioni con i finiani nè, soprattutto, partecipare alle risse in televisione", spiega il premier agli esponenti del governo in occasione del Consiglio dei ministri di oggi. Intanto dall’entourage della terza carica dello Stato trapela che "al momento non risulta fissato nessun incontro" tra il premier e il presidente della Camera. Ad ogni modo Berlusconi passerà l'estate al lavoro: la pausa estiva non sarà dedicata alle vacanze ma al lavoro sul Pdl. "Non farà ferie quest’estate, ma si dedicherà alla riorganizzazione del partito", riferisce un ministro.

Bocchino: "Il Pdl non esiste" Secondo Bocchino, "serve per rilanciare un governo appannato dalle dimissioni di Scajola, Brancher e Cosentino e dal troppo lungo interim del premier allo Sviluppo economico. Sarebbe un bel colpo se Berlusconi trovasse tre nomi per sostituire i dimissionari capaci di rinfrancare un'opinione pubblica sbigottita dinanzi alle questioni che hanno portati i tre a dimettersi". Per Bocchino "il partito non ha iscritti, circoli, dirigenti scelti dal basso. Questo poteva accadere fin quando c'era un patto di consultazione e cogestione tra i due cofondatori. Saltato il patto, il Pdl ha fatto emergere la sua inconsistenza di fondo rispetto alla forza elettorale che ha. Senza un nuovo patto tra i due fondatori il Pdl non ha futuro e sarà vittima di una esiziale balcanizzazione".

Bondi: "Sbigottito da Bocchino" Botta e risposta. Proprio come negli ultimi giorni. Così il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, ha subito replicato all'editorale di Bocchino dicendosi "sbigottino" per quello che aveva appena letto. "Sono da una parte sbigottito e per altro verso ammirato leggendo l’editoriale dell’onorevole Bocchino, in cui le furbizie e le banalità della politica delle parole si mescola con insuperabile sicumera a consigli di natura politica distribuiti a destra e manca con rara generosità".

Alfano: "Pdl non è a rischio" "Il governo italiano non è a rischio - assicura Alfano - perchè dovrebbe esserlo? Ho letto ipotesi di cambiamenti di governo, di governi di transizione, ma in realtà non vedo nulla di tutto questo". Secondo il Guardasigilli, infatti, nel nostro paese sono "difficili da accettare le regole delle democrazie occidentali, che chi vince le elezioni governa, chi non vince le elezioni non può governare". "Nel nostro paese - spiega Alfano - si confondono la politica e la democrazia con i videogame, ma non è un gioco per cui hai un telecomando e cambi". Dopo aver rimarcato i successi elettorali del governo, il Guardasigilli assicura che "a presiedere questo governo c’è e ci sarà Berlusconi, che sta bene di suo e non ha certo bisogno di mettersi in tasca i soldi della politica, anzi ci ha rimesso". Chi invece, secondo il ministro, ha bisogno di una ristrutturazione per avere un nuovo "slancio propulsivo", è il Pdl, dove ci sono "nodi da sciogliere per evitare il fallimento del progetto".

Questo partito, ricorda Alfano, "è nato su una grande intuizione che ha voluto offrire all’Italia un grande partito liberale del 40%, che ha avuto già una straordinaria capacità di esordire con un successo nel 2008 e negli anni successivi, alle europee e alle regionali".  

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