Presa a sassate la vetrina di An

Raid notturno. Alboni: «Non sono teppisti, ma sbagliano se pensano di intimorirci»

Franco Sala

A Meda presa di mira la sede di Alleanza nazionale. Una grossa pietra ha mandato in mille pezzi la vetrina dove gli uomini di Gianfranco Fini hanno stabilito il loro punto di riferimento per le iniziative legate alla vivace campagna elettorale. Il grave episodio d’intimidazione politica risale all’altra notte. Un’auto con a bordo i soliti ignoti, si è fermata di fronte alla sede di An in via Rho. Il «lanciatore» ha aperto la portiera della vettura e con forza ha scagliato la grossa pietra. La vetrina, con i manifesti del partito, centrata in pieno è andata in frantumi. Terminato il raid, i balordi si sono dileguati a gran velocità. Immediato l’allarme. Il botto ha svegliato di soprassalto gli abitanti del palazzo. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Seregno che in queste ore stanno guardando e riguardando la cassetta con le riprese di una telecamera installata sopra l’ingresso di un negozio proprio a fianco della sede colpita dal commando. I dirigenti di An non hanno dubbi e parlano di attentato politico, un tentativo insomma per infuocare il clima del confronto elettorale. «Noi – dice il capo gruppo in Regione Roberto Alboni – scendiamo in campo con tante idee forti.

Sappiamo lanciare messaggi politici forti. Altri lanciano i sassi perché rifiutano il confronto e il dibattito civile e democratico. Non ci troviamo di fronte ad un fatto isolato, si tratta della terza sede che danneggiano. Nessuno s’illuda d’intimorirci».

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