"Sarà un'amnistia" è questo il giudizio della risoluzione approvata in serata dal plenum del Csm. La giornata era stata contrassegnata da tre ore di ostruzionismo alla Camera da parte di Pd e Idv, poi il documento durissimo del Csm. Sulla prescrizione breve è guerra totale e si va verso un muro contro muro. La norma non piace ai magistrati del Movimento per la giustizia e il togato Nello Nappi ha messo a punto un documento che consiste in una sonora bocciatura, senza nessuna possibilità di appello. La tesi di fondo è semplice: il testo proposto dalla maggioranza avrà l'effetto di una "sostanziale amnistia" e inciderà soprattutto sui reati contro la pubblica amministrazione e la corruzione.
Una stroncatura a 360 gradi. Secondo il documento di Nappi l'impatto della riforma avrà effetti negativi anche "per tutti i processi futuri" e comporterà un "ulteriore aumento" dei processi che si concludono con la prescrizione. Non basta? La legge si scontrerebbe, secondo il magistrato del Movimento per la giustizia, anche con la Nazioni Unite. Secondo Nappi il documento colpirebbe anche il cossidetto emendamento Paniz che sarebbe "in netto contrasto" con i principi sanciti dalla Convenzione dell’Onu contro la corruzione, ratificata dall’Italia, e che invita gli Stati a "adottare le misure necessarie, per ricercare, perseguire e giudicare effettivamente i responsabili di fatti corruttivi". "L’Italia è stata già raggiunta da una segnalazione negativa dell’Unione Europea proprio con riferimento alla durata eccessiva dei processi per corruzione - prosegue il documento -, per termini troppo brevi di prescrizione che determinano frequentemente una ineluttabile estinzione di un così grave reato".
In serata il plenum del Csm ha approvato a larga maggioranza la risoluzione che contesta l'emendamento sulla cosiddetta prescrizione breve che accorcerebbe i tempi di prescrizione per alcuni reati. La risoluzione è stata approvata con 21 voti favorevoli.
Hanno votato no i laici del Pdl, contestando che il Csm possa pronunciarsi su proposte di legge all'esame del Parlamento e senza richiesta del ministro della Giustizia. Non ha partecipato al voto il laico della Lega Matteo Brigandì per non avallare una procedura ''illegittima''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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