«Il presepe è vietato»: rivolta a scuola

Gioia Locati

Un tam tam telefonico la sera prima. E ieri alle 9 del mattino le mamme dell’asilo di via Seprio 9 avevano già in borsa tutto l’occorente. Chi il bue e l’asinello, chi la Madonnina e la grotta, chi i pastori e i cammelli, chi la carta per il cielo stellato. Et voilà - nel tempo che di solito se ne va per infilare le pantofoline ai bambini - nel corridoio della scuola nasce il primo presepe auto-organizzato. O detto con le parole della dirigente: «Messo su senza chiedere il permesso». L’allestimento non passa inosservato, anzi. Spiace dirlo ma innesca una «guerra». Prima la censura, un comunicato di fuoco - appeso sopra la capanna - che prende le distanze «da questa iniziativa di carattere personale e invita i responsabili a mettersi in contatto con la dirigente».

Poi il dispiacere e l’arrabbiatura delle mamme: «In molte scuole i presepi si fanno perché qui no? Eppure nelle classi la stragrande maggioranza dei bambini è italiana. Per la festa di Halloween la materna è stata riempita di zucche, noi tutti lo abbiamo accettato e ora sotto Natale dà fastidio questa piccola capanna» (...)

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