da Roma
A simboleggiare visivamente la «forte affinità» e la comunanza dintenti nella lotta alla criminalità organizzata hanno lasciato che fossero i colori delle bandiere, quella italiana e quella messicana. Stesso bianco, stesso rosso, stesso verde. Unidentità cromatica che fa il paio con la promessa di una costante e reciproca collaborazione fra il nostro Paese e gli Stati Uniti Messicani suggellata al termine di un incontro a via Arenula fra il ministro Clemente Mastella e il presidente Felipe Calderon Hinojosa.
Al centro del colloquio, seguito da una riunione tecnica bilaterale alla presenza di una nutrita delegazione del governo messicano e di una folta rappresentanza di magistrati italiani fra cui il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso -, le strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata, al riciclaggio, al narcotraffico, al traffico illecito di armi e alla tratta di esseri umani fino alla schiavitù. Calderon, impegnato in prima persona nella riorganizzazione degli apparati di sicurezza e del sistema giudiziario messicano, ha voluto conoscere a fondo lesperienza italiana in materia, con particolare riferimento alla normativa che regola la confisca dei beni («Ho inserito personalmente una misura simile in una proposta depositata in Parlamento in attesa di approvazione», ha spiegato il presidente messicano) e lutilizzo dei collaboratori di giustizia.
Sul piano della cooperazione giudiziaria fra Italia e Messico, «i rapporti ha affermato Mastella sono eccellenti, ma possono essere ulteriormente rafforzati». Lauspicio è che possa esserci ora «un proficuo scambio di magistrati messicani e italiani, per approfondire e contribuire a determinare legislazioni ancora più efficienti nei nostri Paesi, onde combattere la criminalità organizzata, che è un problema non soltanto di legalità ma anche di democrazia». Concetto condiviso da entrambe le parti, al punto che il presidente Calderon, dopo aver ringraziato tutti i cittadini e i magistrati italiani caduti sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, ha individuato nel «rispetto della dignità» di ogni persona un obiettivo comune. Limpegno, dunque, è quello di una «collaborazione» e di un «sincero scambio di esperienze», perché ha spiegato il procuratore Grasso «anche in Messico cè stata unevoluzione nella criminalità organizzata».
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