Quanto prenderai di pensione? Ecco come fare

È importante capire il regime di appartenenza che può essere contributivo, retributivo o misto. Inoltre per ottenere il risultato è fondamentale conoscere tutte le retribuzioni percepite durante la carriera lavorativa

Quanto prenderai di pensione? Ecco come fare
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Il tema della previdenza è particolarmente sentito in Italia. I fattori che influiscono per determinare il risultato al calcolo della cifra pensionistica sono diversi, per questa ragione è importante conoscere alcune informazioni specifiche come il regime di appartenenza che può essere contributivo, retributivo o misto. A questo proposito ecco una breve guida nella quale vengono distinti tutti gli elementi necessari per calcolare la propria pensione.

Le tipologie di regime pensionistico

Innanzitutto è bene distinguere le tipologie di regime pensionistico. Per quanto riguarda la formula contributiva è importante sapere che il valore della pensione è direttamente correlato alle contribuzioni previdenziali versate nel corso della carriera lavorativa. Più sono sostanziosi i contributi e maggiore sarà il valore dell'assegno. Questo regime è spesso utilizzato nei sistemi pensionistici basati su fondi individuali o conti personali. Un’altra opzione è quella retributiva dove la pensione è basata sulle entrate medie dell'ultimo periodo lavorativo o degli anni più rappresentativi. La cifra è spesso calcolata moltiplicando un tasso fisso per il numero di anni di servizio. Questo sistema tende ad offrire una maggiore sicurezza economica, ma può mettere sotto pressione i sistemi previdenziali a causa dell'invecchiamento della popolazione. Infine il sistema misto è una formula ibrida tra i due regimi precedenti. Solitamente, parte della pensione è calcolata in modo contributivo mentre una parte è calcolata in modo retributivo. Quest'ultimo regime cerca di bilanciare i vantaggi di entrambi i sistemi.

La situazione attuale

Fino al 1995, il metodo pensionistico utilizzato era quello retributivo successivamente, vista l’aspettativa di vita sempre più alta della popolazione, questo sistema di pensionamento è diventato particolarmente oneroso per le casse dello stato. Attualmente, dopo diversi cambiamenti, il sistema utilizzato è di tipo misto quindi ai lavoratori con almeno 18 anni di contributi maturati entro 31 dicembre 1995, si applica il metodo retributivo per gli anni fino al 31 dicembre 2011 e contributivo per gli anni successivi. Per quanto riguarda i lavoratori con meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, si utilizza il retributivo fino al 1995 e il contributivo per gli anni successivi.

I fattori considerati

L’importo della propria pensione viene calcolato in base a diversi fattori dipendenti dal lavoratore. Innanzitutto viene conteggiato il numero totale degli anni di contributi. Successivamente vengono distinti anni di contribuzione antecedenti e successivi il 1996. Inoltre viene calcolata l’età di uscita dal lavoro al fine dell’applicazione dei coefficienti di trasformazione. Infine vengono prese in considerazione le retribuzioni percepite durante la carriera. Attualmente, salvo casi particolari, viene richiesto un montante contributivo di almeno 38 anni. In base al momento in cui sono stati versati i contributi, se prima o dopo il 1996, c’è un vantaggio per chi ha una carriera pari o più lunga di 18 anni. Coloro che hanno iniziato a maturare contributi nel 1978 hanno diritto al calcolo retributivo per tutti gli anni di carriera fino al 31 dicembre 2011, mentre per i successivi anni si passa al sistema contributivo.

Il sistema misto

Per quanto riguarda il calcolo pensionistico basato sul sistema misto è divisibile in due aspetti: quella retributiva e quella contributiva, da calcolare separatamente. Nel primo caso la cifra viene definita facendo una media delle retribuzioni percepite e vale circa il 2% per ogni anno di carriera. Per la sezione dedicata al sistema contributivo si accantona annualmente una quota destinata ai contributi e per i lavoratori dipendenti viene tenuto da parte il 33% della Retribuzione Annua Lorda.

Il risultato del calcolo viene poi confrontato con dei parametri che danno il risultato finale, questi si chiamano coefficienti di trasformazione che variano in base all’età di uscita dal lavoro, più si è giovani nel momento in cui si accede alla pensione e meno favorevoli all’assegno previdenziale sono questi coefficienti indicati nella tabella seguente.

Coefficienti di trasformazione

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