I punti chiave
In alcune situazioni è possibile smettere di lavorare e pagare i contributi volontari per andare in pensione anticipata. Ci sono però dei requisiti che il candidato deve rispettare. Ecco tutte le informazioni necessarie per versare i contributi all’Inps e percepire successivamente l'assegno previdenziale pensionistico.
La scelta
Versare i contributi volontari all’Inps è una decisione che necessita di alcune valutazioni specifiche specialmente dal punto di vista economico. Generalmente questa soluzione viene considerata nel momento in cui un soggetto perde il lavoro e mancano pochi mesi alla pensione oppure nel momento in cui si vuole aumentare l’importo della futura pensione erogata dall’Istituto nazionale della previdenza sociale.
I contributi volontari
I contributi volontari sono quote che vengono versate da parte del dipendente e non dal datore di lavoro. Per l’Istituto è indifferente identificare il soggetto che versa i contributi, l’Inps infatti valuta solo il raggiungimento dei requisiti richiesti per il pensionamento.
Lavoro part-time
Nel caso in cui il lavoro in questione sia part-time oppure si tratti di un impiego stagionale interessato a ottenere una pensione più alta, è possibile versare anche in questo caso i contributi. Così facendo l’assegno previdenziale avrà un valore maggiore.
I costi
Per capire quanto è necessario versare in termini di contributi bisogna considerare le ultime 52 settimane di retribuzione e moltiplicare il reddito per l’aliquota vigente. Quest’ultima varia in base alla categoria di appartenenza del lavoratore. Per esempio l’aliquota per i dipendenti ammonta al 33%. Nel caso in cui il reddito delle ultime 52 settimane di lavoro superi i 47.143 euro, sarà necessario aggiungere un’ulteriore 1% all’aliquota prevista. Nel caso dei lavoratori dipendenti, l’aliquota diventerà quindi del 34%.
Il calcolo
Per ottenere la cifra richiesta dei contenuti da versare è necessario dividere il reddito delle ultime 52 settimane per dodici mesi e così si otterrà l’imponibile Inps su base mensile. Successivamente bisogna calcolare la percentuale specifica sulla cifra ottenuta, per esempio il 33% per i dipendenti, e moltiplicarla per i mesi che mancano al pensionamento. Il risultato sarà la quota da versare all’Inps.
I contributi vengono saldati in diverse rate, infatti il primo trimestre si paga entro il 30 giugno, il secondo trimestre si paga entro 30 settembre, il terzo trimestre si paga entro il 31 dicembre mentre il quarto e ultimo trimestre si paga entro 31 marzo dell’anno successivo. Ricordiamo che attualmente, escludendo situazioni particolari, per ottenere il pensionamento è richiesto un periodo di contribuzione di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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