I punti chiave
Dove andare per pagare meno tasse dopo una lunga vita lavorativa? I paradisi fiscali pronti ad accogliere i pensionati italiani sono diversi, un esempio è la Repubblica di San Marino che vuole attrarre 500 nuovi residenti all’anno, ma per ora sono solo 104 dal 2021. Dopo l’addio alle condizioni particolarmente favorevoli per i pensionati in Portogallo, ecco quali sono le nuove mete per chi percepisce un assegno previdenziale nel Belpaese ma vuole goderselo all’estero.
San Marino
Da quattro anni la Repubblica di San Marino si propone di accogliere i pensionati che desiderano viverci. Per gli italiani è facile da raggiungere, viene parlata la stessa lingua e le imposte sono nettamente inferiori rispetto a quelle che bisogna versare nel Belpaese. Per vivere a San Marino è necessario presentare la domanda per richiedere la “residenza atipica pensionati”, che solitamente viene accettata, versare mille euro e avere un reddito annuale non inferiore a 50mila euro lordi annui o un patrimonio mobiliare che non vada oltre i 300mila euro. Inoltre bisogna versare sui redditi da pensione un’imposta sostitutiva dell’Irpef del 6% che scende al 3% se il pensionato ha ricoperto il ruolo di dirigente o funzionario di un organismo internazionale e ha un reddito annuale non inferiore a 100mila euro lordi annui.
Grecia e Croazia
Anche la Grecia ha cercato di favorire l’arrivo di nuovi pensionati. Infatti nel 2020 il Parlamento di Atene ha dato il via libera a un regime speciale che stabilisce al 7% l’aliquota d’imposta per i pensionati stranieri che si trasferiscono all’estero. Questa norma è valida per 15 anni ma riguarda i dipendenti privati e non gli ex lavoratori del settore pubblico. Accanto alla Grecia troviamo la Croazia dove sono stati stabiliti due scaglioni di reddito: uno tassato al 12,5% e un altro al 25%. L'imponibile viene abbattuto del 50% circa per quando riguarda le pensioni più alte. In quanto alle aliquote queste vengono definite dalla legislazione ordinaria, questo significa che potrebbero cambiare nel tempo.
Slovacchia e Tunisia
Un’altra meta interessante per i pensionati è la Slovacchia in quanto la normativa prevede che non vengano pagate le tasse da chi ha terminato la propria attività lavorativa. In Tunisia, a differenza di tutti gli altri paesi, vengono garantite imposte basse anche agli ex dipendenti pubblici e l’80% del reddito non viene tassato e sul restante 20% vengono applicate aliquote progressive che vanno da zero al 35%. Nell’ipotesi in cui il 20% in questione fosse inferiore a circa 1.500 euro non si pagano imposte, mentre tra 1.500 e 6mila euro l’aliquota è del 26%, aumenta al 28% fino a 9mila euro, al 32% fino a 15mila e al 35% se viene superata la cifra citata.
Qualche dato
Gli importi più elevati che vengono versati all’estero dal sistema pensionistico agli italiani si trovano negli Emirati Arabi Uniti, l’importo medio lordo è
di 3.300 euro e sono circa 112 assegni. Seguono Portogallo, Turchia, Malta e il Principato di Monaco dove sono 711 i pensionati che percepiscono 1.319 euro al mese. Lo afferma il rapporto 2024 di “Itinerari previdenziali”.
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