I punti chiave
Novità per le polizze vita. La Legge di Bilancio 2024, attualmente in esame alla Camera e al Senato, prevede l’introduzione di un fondo di garanzia assicurativo. Lo strumento in questione supererà quota 3,5 miliardi di euro in dieci anni. Ecco come funziona il fondo di garanzia assicurativo sui rami Vita.
Il modello
Il governo, visto il caso di Eurovita in cui la compagnia assicurativa si è trovata a rischio fallimento, ha pensato di istituire tramite l'articolo 25 della Legge di Bilancio 2024 un fondo di garanzia assicurativo dei rami vita. La finalità di questo è avere soluzioni più ordinate e codificate per chi sceglie di investire nelle polizze vita. Come già attuato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi, dove gli istituti di credito contribuiscono per garantire i conti correnti fino a 100mila euro, anche in questo caso saranno le assicurazioni a dover contribuire economicamente. Sostanzialmente si tratta di un fondo di salvataggio privato dove non è previsto il versamento di contributi da parte dello Stato.
Il contributo
Le compagnie assicurative dovranno contribuire con lo 0,5% delle riserve delle polizze vita. Tra queste troviamo Intesa Sanpaolo che potrebbe doversi trovare a versare più di 800 milioni di euro e Generali 300 milioni. Unipol potrebbe dover dare 160 milioni e Allianz Italia 120 milioni. Queste cifre sono, però, provvisorie poiché nei primi mesi del 2024 sarà necessario effettuare nuovamente i calcoli considerando i rendimenti delle polizze nel 2023. Inoltre potrebbero essere modificate le percentuali sui prelievi quando la Legge di Bilancio diventerà definitiva. Questi fondi verranno versati in dieci anni, ovvero fino al mese di dicembre del 2033. La discussione sull’arco temporale è ancora aperta, infatti potrebbero essere dodici gli anni poiché, come specificato nella normativa può essere prorogata fino a un massimo di due anni con decreto del ministero dell'Economia.
Gli intermediari
Entrano poi in gioco anche gli intermediari. Tra questi Poste oppure le banche assieme a broker e agenti. Complessivamente si occuperanno di intermediari più di 50 milioni di premi. Questi attori contribuiranno per un massimo che ammonta a un quinto del totale di lo 0,1 per mille dei premi intermediati in fase iniziale e con lo 0,4 per mille a regime.
La dotazione finanziaria
All'interno del disegno di Legge di Bilancio viene specificato che il fondo deve avere una dotazione finanziaria proporzionata alle proprie passività e comunque pari ad almeno lo 0,5% dell'importo
delle riserve tecniche dei rami Vita. Questo dev’essere calcolato secondo le regole di Solvency II, una direttiva dell'Unione europea che ha lo scopo di estendere la normativa di Basilea II al settore assicurativo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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