Preziosi: «Con le grandi? Vinceremo»

Emmanuele Gerboni

Fischio d’inizio che si scende in campo, e questo giorno, magari, il Genoa se lo ricorderà benissimo. Perchè sarà quello del primo mattone, le imprese nascono così. Fischio d’inizio, o meglio squilla la sveglia che, oggi, alle 11 bisogna ritrovarsi a Pegli che il pullman sta per partire. Destinazione Neustift, l’ultima fermata il Paradiso che sarebbe la promozione in quella serie A che sembra più vicina con questa B extra lusso. Ma il presidente Enrico Preziosi è molto carico: «Se queste sentenze saranno confermate ci ritroveremmo con tre squadre molto blasonate e forse ce ne saranno anche altre. Vorrà dire che ci rinforzeremo ancora di più perché non vogliamo recitare un ruolo secondario in questo campionato. Aspettiamo il 25 luglio, e poi vedremo le prossime mosse di mercato. Abbiamo fiducia nel tecnico e nei giocatori che sanno benissimo una cosa. A Genova si vince o si vince…». Oggi il presidente non sarà a Pegli per i postumi di un problema fisico ma raggiungerà al squadra in ritiro intorno a metà settimana. Fischio d’inizio che il sogno si deve costruire laggiù in quelle dolci colline dell’Austria che saranno il laboratorio di questo Genoa targato Gian Piero Gasperini. Che ha cambiato tanto, tantissimo. Che ha quella voglia matta di stupire tutti anche se magari adesso viaggia a fari spenti lontano dall’abbronzatura fastidiosa dei riflettori.
E’ stata una campagna acquisti ricca, diversi colpi, un taglio netto con il passato. Compreso il modulo. 3-4-3, è il verbo di Gasperini. Quelli sono i numeri, questi sono gli uomini da piazzare sul rettangolo verde. Piccola parentesi, c’è pochissimo del Genoa che ha preso l’ascensore per salire in serie C. Il conto è semplice, nell’ipotetico schieramento titolare troviamo soltanto tre giocatori (Stellini, Rossi e Coppola) più Barasso che, però, era partito come dodicesimo. Piacere, questo è il Grifone che sarà. C’è pure qualche punto interrogativo, mica è finito il mercato, c’è tempo per cambiare ancora qualcosa. Enrico Preziosi è stato chiaro, manca ancora un esterno destro. E sta lavorando per trovare un elemento importante. Ma facciamo finta di essere in panchina al fianco di Gasperini, la formazione potrebbe essere così. Barasso in porta, e una linea difensiva composta da Bega, Paci (che però è richiesto in serie A) e Stellini. Lancio lungo dalla difesa e arriviamo a centrocampo, quattro in linea. Un regista (Milanetto) più i polmoni di Coppola, loro avranno il compito di fare (l’azione rossoblu) e disfare (quella avversaria). Mentre Gasperini chiede ai suoi esterni un doppio compito, coprire e spingere. Sulla destra Marco Rossi, dall’altra parte un fedelissimo come Juric, arrivato dal Crotone insieme al nuovo tecnico rossoblu. Spostiamoci negli ultimi sedici metri, è un tris made sudamerica. Due argentini e un brasiliano, c’è solo da scegliere se preferite il tango o la samba. Rios sarà l’esterno che agirà sulla fascia destra, le referenze sono ottime. C’è Lucas Rimoldi, rientrato dal prestito al Colon Santa Fè, che garantisce per lui. Poi, al centro spazio a Nieto, lo abbiamo conosciuto. Il suo modello è Batistuta, non male. Fisicamente ha recuperato dopo l’infortunio che gli aveva spezzato il sogno del Rangers Glasgow, le caratteristiche sono quelle ad hoc per il modulo di Gasperini. Alto, buon fisico, tecnica importante. Si è definito un finalizzatore, ogni assist diventerà un pallone da trasformare in oro puro.

E dall’altra parte, le magie di Adailton che ha fatto molto bene a Verona nelle ultime stagioni. Come dire, c’è tutto per prendersi anche il palcoscenico di una serie B che sembra bella come un’altra categoria. Poco importa se è un'altra lettera dell'alfabeto.

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