Preziosi silura Gasperini: «Ma che dolore»

GenovaLa sconfitta di Palermo, la quinta in dieci gare, è stata fatale a Gian Piero Gasperini. L’allenatore di Grugliasco ieri mattina è stato esonerato dal Genoa che lo ha sostituito con Davide Ballardini. Il tecnico romagnolo ha firmato fino a giugno, dopo aver rescisso il contratto con la Lazio che lo aveva licenziato lo scorso anno.
Per Enrico Preziosi l’esonero di Gasperini è stata una scelta dolorosa, ma necessaria. «Se avessi ascoltato il cuore probabilmente non avrei fatto quello che ho deciso oggi. È una scelta impopolare, ma io non seguo la tifoseria, non posso farmi condizionare dalla piazza. Ho una responsabilità verso il Genoa e sono qui per decidere, tutto passa attraverso me. Non ci sono motivi personali alla base di questa decisione. Nel calcio a volte succedono cose inspiegabili. Gasperini è il secondo allenatore che salta in serie A. Avrei fatto volentieri a meno di questo record». In realtà da tempo tra il presidente e l’allenatore era in atto una «guerra fredda». Divergenze di vedute sull’organico e sul modulo della squadra, Toni troppo isolato davanti. I primi scricchiolii dopo la battuta d’arresto con il Chievo a Marassi: «Quel giorno ero molto arrabbiato e ho pensato a Ballardini», confida Preziosi. Il patatrac domenica scorsa allo stadio Barbera. Terza sconfitta consecutiva in trasferta. «Noi sembravamo una squadra di pecore, loro di lupi. Primo tempo orribile. La squadra aveva già perso ancor prima di scendere in campo. Ho smesso di vedere la partita sette minuti prima che l’arbitro fischiasse la fine». La notte ha portato consiglio. «Ho chiamato due volte Lotito. Mi ha detto che Ballardini è una persona molto seria. Il presidente della Lazio in questo modo ha risparmiato un sacco di soldi». La scelta di Preziosi è caduta sul tecnico romagnolo per tanti buoni motivi. «C’era bisogno di un allenatore che portasse serenità, più che di un fenomeno. Inoltre Ballardini è un aziendalista e questa cosa al Genoa è un po’ mancata». A Gasperini fischieranno le orecchie.
Eppure al suo vecchio allenatore, Preziosi riserva un commiato molto affettuoso: «Sono ancora convinto che sia uno dei migliori allenatori d’Italia. Con lui siamo andati in serie A e abbiamo sfiorato la Champions. Oggi le nostre strade si dividono, ma mai dire mai. Nel calcio ho già visto molte andate e molti ritorni. Resta un rapporto di stima e affetto profondo». Anche Gasperini ha voluto ringraziare il Genoa «con le parole che tante volte i tifosi hanno rivolto a me e alla squadra. Grazie Genoa, grazie di tutto. È stato bellissimo». Non sarà facile per Ballardini, catapultato nell’avventura rossoblù con un risveglio nel cuore della notte, convivere con il fantasma di Gasp. «Il Genoa - dice il neo tecnico - è una squadra con un’identità precisa. Se l’organico è al completo, si può fare bene. Tutte le volte che ho incontrato i rossoblù da avversario mi hanno sempre impressionato per la corsa e l’organizzazione di gioco. Io non stravolgerò nulla». Con Ballardini, che ieri ha diretto il suo primo allenamento, arriveranno l’allenatore in seconda Carlo Regno e il collaboratore Stefano Melandri. Il suo contratto scadrà il prossimo giugno.

Con Preziosi c’è l’accordo per prolungarlo, qualora venga raggiunto un obiettivo che né il presidente, né l’allenatore vogliono svelare. Ma non ci vuole molta fantasia per capire che il sogno proibito è la Champions League.

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