Andrea Fontana
Aumento dei prezzi in frenata nel 2005 e Milano che si conferma al di sotto della media nazionale per quanto riguarda l'inflazione. Le anticipazioni del Servizio statistiche economiche di Palazzo Marino relative al mese di dicembre chiudono il bilancio di un anno tutto sommato positivo sul fronte rincari, con l'indice dei prezzi al consumo che ha avuto un incremento medio dell1,7 per cento: risultato inferiore sia a quello del 2004, quando i prezzi avevano fatto segnare un +1,9 per cento medio, sia al dato italiano 2005, ancora una volta +1,9%. Dicembre in controtendenza invece per il capoluogo lombardo, dove l'inflazione è stata dello 0,1 per cento, mentre è rimasta invariata su scala nazionale secondo l'Istat.
«Negli ultimi tre anni Milano ha saputo contenere i prezzi in tutte le fasce del commercio - commenta soddisfatto l'assessore Roberto Predolin -. Malgrado gli affitti elevati e il caro casa siamo riusciti a mantenere un forte equilibrio che ci fa stare al di sotto della media nazionale». E in effetti scorrendo le tabelle dei 12 mesi appena trascorsi, se la spinta ai rincari è arrivata innanzi tutto da bollette di gas, luce e metano e dai trasporti che hanno risentito dellimpennata del petrolio, ad alleggerire lo scontrino della spesa ci hanno pensato alimentari, abbigliamento, mobili ed elettrodomestici. «Il dato dei generi alimentari e delle bevande analcoliche è confortante - sottolinea Flavio Necchi, responsabile del Servizio statistiche -. Milano viaggia al di sotto della media nazionale soprattutto grazie alla forte presenza della grande distribuzione che è un forte calmieratore dei prezzi». I commestibili, uno dei capitoli di spesa aumentato di più nell'ultimo mese, si sono mossi poco su base annua: +0,2% con un netto calo della frutta, un boom dell'olio di oliva dovuto al freddo e un crollo della carne di pollo per l'effetto influenza aviaria.
Prezzi in discesa rispetto a 12 mesi fa per tecnologia e divertimento: regalare un telefonino o una macchina fotografia per Natale è costato di meno, così come una serata in discoteca o sulla poltrona a godersi un film in dvd. I dolori al portafoglio sono arrivati dalla pompa di benzina, ma anche da banche e assicurazioni, i cui servizi sono stati più cari rispetto al dicembre 2004 rispettivamente del 7,2 e del 5,5 per cento. «Il dato su banche e assicurazioni è preoccupante, anche perché queste voci incidono pesantemente sui bilanci delle aziende - ricorda il vicepresidente dell'Unione del commercio Renato Borghi -. Il contenimento dell'inflazione in questa situazione è una dimostrazione di responsabilità da parte dei commercianti».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.