Privatizzazione, un volo di 4 anni

Roberto Bonizzi

Dopo quattro anni la vendita della Sea «atterra» in consiglio comunale. Era il 2001 quando Palazzo Marino aveva deciso di privatizzare una parte della società che gestisce gli scali aeroportuali di Linate, Malpensa e Orio al Serio. La spa che conta 30 milioni di passeggeri annui, 618 milioni di euro di fatturato e 6mila dipendenti. Oggi la ripartizione delle quote vede l’84,56 per cento del pacchetto azionario nelle mani del Comune, il 14,56 alla Provincia e lo 0,88 a piccoli azionisti.
La valutazione stabilita nel 2001 dall’advisor Bnp Paribas era di 600 milioni di euro per la quota da privatizzare, il 35 per cento delle azioni. Una base d’asta che corrisponde a una valorizzazione della quota pari a dieci volte il margine operativo lordo (mol) atteso per quest’anno. Nella scorsa primavera, poi, gli advisor Mediobanca e Schroder Salomon Smith & Barney avevano suggerito l’asta competitiva come soluzione ideale per la privatizzazione. E dopo polemiche e proteste, sia da parte dell’opposizione sia della stessa maggioranza, il sindaco ha richiesto una nuova perizia «perché quella di Paribas, per loro stessa ammissione, non poteva essere considerata una fairness opinion».
La nuova valutazione, affidata a Mediobanca, per la privatizzazione del 33 per cento (e non più del 35) di Sea parla di 600 milioni di euro. Nei primi giorni di settembre, quando era stato consegnato il giudizio a Palazzo Marino, il sindaco ha commentato: «Il giudizio di Mediobanca indica che la cifra da noi indicata come base d’asta è una quotazione particolarmente elevata, che valorizza al massimo il patrimonio della società». Un dato che ha fatto cadere le perplessità degli alleati nella Cdl: «Aspetto di leggere le carte - ha detto Bruno Tabacci (Udc) -, ma se questa è la valutazione, ne prendiamo atto. Avevamo solo chiesto l’aggiornamento della perizia, ma non vedo problemi».
Oggi, dunque, inizierà la discussione in consiglio comunale. Con la maggioranza che cercherà di accelerare i tempi. «Perché - spiega il vice sindaco Riccardo De Corato - con i soldi ricavati dalla privatizzazione vogliamo lanciare un nuovo piano di opere pubbliche, a vantaggio di tutti i milanesi». Il primo punto della lista è la nuova linea 4 del metrò (la Corsico-Pioltello/San Giuliano).

«Ma sappiamo già - continua De Corato - che l’opposizione farà di tutto per impedirci di utilizzare questi 600 milioni». «Vogliamo fermare i progetti sbagliati, come la vendita della Sea - replica Emanuele Fiano, capogruppo Ds -. Non la città». Sono oltre 70 gli emendamenti già presentati dal centrosinistra sulla vendita della Sea.

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