Non subirà un nuovo stop il processo d'appello di Palermo a carico del senatore Marcello Dell'Utri. I giudici della seconda sezione hanno respinto la richiesta della difesa di riaprire l'istruttoria dibattimentale per ascoltare nuovi testimoni, e in particolare l'avvocato Gregorio Donnarumma, ex legale di numerosi pentiti di mafia, che in un'intercettazione effettuata nell'ambito di una vecchia inchiesta della procura di Potenza dice che gli era stato offerto denaro e un seggio in Parlamento se riusciva «a mettere d'accordo tutti quelli che accusavano Dell'Utri». Il collegio ha anche rigettato la richiesta di acquisire la trascrizione di quella conversazione. Non solo. Gli avvocati del senatore Pdl avevano anche chiesto di sentire il pentito di camorra Antonio Cutolo, che aveva detto ad uno di loro di essere venuto a conoscenza, durante un periodo di detenzione nel carcere di Terni, di un piano della mafia per accusare il premier Silvio Berlusconi e il centrodestra.
Una decisione tutto sommato scontata, quella del Tribunale presieduto da Claudio Dall'Acqua. Il collegio aveva già rigettato, nei mesi scorsi, le reiterate richieste dell'accusa di sentire Massimo Ciancimino. Un «no» giustificato dal fatto che le propalazioni dell'ex sindaco mafioso di Palermo, per i giudici, sono vaghe e non attendibili.
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