Il processo dimezza i feriti della Diaz

Ma il pm insiste: «I medici non avevano tutti i dati. Altri si sono aggiunti più tardi»

G8: erano 48 i no global che hanno riportato ferite durante l’irruzione alla Diaz la notte del 21 luglio del 2001, e non 89, come contestato ai 29 poliziotti, sotto processo per lesioni ai manifestanti, arresto illegale degli stessi, calunnia e falso. É emerso ieri durante la testimonianza dell’onorevole Paolo Cento, proprio nel momento in cui la sinistra massimalista e non sbraita perchè si accerti la verità sulle ferite inferte alla città (basterebbe dare un’occhiata a foto e filmati, dove si vedono orde di facinorosi che lanciano sassi e oggetti di ogni genere contro le forze dell’ordine, che assaltano e incendiano automezzi dei carabineri e di privati, che sfasciano impalcature e cassonetti, che distruggono negozi e banche, che danno fuoco al portone del carcere, per conoscere la verità e chi sono i responsabili). In aula viene proiettato un video in cui si vede Cento, in visita agli ospedali nella mattinata del 22, mentre chiede al dottor Capra, coordinatore del San Martino e del Galliera quanti sono i ricoverati. In tutto 48, risponde il sanitario. Il pm Cardona ha precisato che quello era un primo bilancio, perchè alcuni furono portati a Bolzaneto, altri sono stati solo medicati al pronto soccorso e altri ancora hanno presentato certificati successivamente.

L’avvocato Piergiovanni Iunca, neo difensore di Spartaco Mortola, ha osservato che i funzionari firmarono i verbali (ritenuti falsi, ndr) quando risultavano feriti 48 no global e 17 poliziotti. Tutto ciò dimostra che vi fu resistenza.

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