Il processo si fa, senza vittima e imputato

Uno è scomparso, l’altro è morto: la causa prosegue perché in Italia l’azione penale sarà pure lenta ma è obbligatoria

Chiamarlo processo fantasma è quasi un complimento: l’imputato, un senegalese, è sparito nel nulla; la presunta parte lesa invece è morta lo scorso 26 novembre. Però si avanti contro l’accusato che non c’è, perchè in Italia l’azione penale sarà pure lenta ma è obbligatoria. E ogni udienza costa, per la sola difesa d’ufficio, 52,50 euro. lui, Ameth, ha 44 anni ma ha fatto perdere da tempo le proprie tracce. Si sa solo che era in Italia regolarmente e che nel 2003 decise di acquistare un’auto. Così il senegalese incrocia in un paese della Bergamasca un anziano signore, Sergio, che vuole disfarsi della sua Nissan Almeria. Il prezzo pattuito è di 1880 euro. E qui comincia l’imbroglio: l’immigrato paga con un assegno scoperto, poi, per farla franca, va alla Polfer e denuncia lo smarrimento del libretto. Risultato: l’incolpevole Sergio va ad incassare la somma e finisce nei guai per furto e ricettazione. Lui controdenuncia; Ameth sparisce ma intanto viene indagato per calunnia.

La macchina della giustizia si mette faticosamente in moto: il fascicolo arriva a Milano e il 6 settembre scorso l’inchiesta è chiusa. L’introvabile africano viene spedito a processo. Oggi, prima udienza e inevitabile rinvio. Non c’è fretta: Sergio è morto.

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