John McAdams era stato sospeso dalla Marquette University. Il professore in questione, però, è stato riammesso all'insegnamento dalla Corte Suprema del Wisconsin.
Questa è un'altra storia riguardante un docente che sembrerebbe aver subito un provvedimento per omofobia. In realtà pare che alla base di tutto ci fosse una critica mossa a un'altra docente della stessa università: "Marquette è sempre meno una vera università. Di sicuro non un’università cattolica, se il matrimonio gay non può essere discusso", aveva scritto McAdams.
Un episodio differente, anche se riguardante tematiche circostanti, aveva interessato un insegnante britannico accusato di aver sbagliato genere nell'appellarsi alla sua classe e/o a uno studente trasgender.
In questo caso il professore, stando anche a quanto riportato dal blogger Sabino Paciolla, aveva scritto un post sul suo di blog.
Una riflessione inerente a un episodio avvenuto all'interno dell'Università fondata dai gesuiti. Quindi in un ambiente cattolico.
Uno studente, come raccontato da Notizie ProVita, si era fatto avanti per discutere della validità del matrimonio tra omosessuali. Meglio: aveva contrastato le tesi di una sua insegnante durante un corso universitario. Ma era stato "messo a tacere" da quelli che gli attivisti pro life definiscono senza remore i "promotori del pensiero unico".
Questa professoressa, nello specifico, aveva espresso tutta la sua contrarietà al sorgere di una discussione. I diritti dei gay dovrebbero mettere tutt'd'accordo, aveva sostenuto. "Abbate - che è il cognome della docente in questione - aveva detto allo studente, tra le altre cose, che alcune sue opinioni non erano appropriate, che sarebbe stato offensivo verso gli studenti gay esprimere in classe la sua opposizione al matrimonio gay, e inoltre, che i commenti omofobi non sarebbero stati tollerati in classe", così come si legge sempre sul blog di Paciolla. La studente, dopo aver argomentato "contro" le tesi della sua insegnante, sarebbe stato allontanato dal corso.
McAdams aveva chiesto allora "spiegazioni" alla collega. Poi aveva optato per difendere in pubblico l'allievo. A questo punto, l'Università avrebbe dapprima chiesto al docente di scusarsi per poi sospenderlo per sette mesi. Ma la Corte Suprema del Wisconsin lo ha reintegrato con tutti gli effetti giuridici consequenziali.
A dire il vero qualche fonte non parla soltanto di sospensione, ma dell'inizio di un vero e proprio procedimento
teso al licenziamento. Come nel caso di Lifesite News.Fatto sta che la decisione presa dai giudici è stata salutata con gioia dagli attivisti pro life, che parlano di "sentenza storica" in difesa della libertà di pensiero e di parola.
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