"Pronto per Ballando. Sarà la prima volta che faccio ginnastica"

Il comico è nel cast del programma di Raiuno: "Gli over 85 sono meno fragili di tanti ragazzini"

"Pronto per Ballando. Sarà la prima volta che faccio ginnastica"
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Ma, Lino Banfi, perché si mette a ballare alla sua età?

«Perché la paura fa 90».

Ma lei di anni ne ha 87.

«Appunto. C'ho tre anni ancora. Sono ai tempi supplementari. Per cui mi sono detto che è arrivato il momento. Ma, state tranquilli, poi ci sono i rigori e ne voglio fare tanti pure di quelli».

Quindi come l'ha convinta Milly Carlucci a partecipare a Ballando con le stelle (che torna in onda su Raiuno il 21 ottobre)?

«Precisiamo: a convincermi è stata mia moglie che nell'Aldilà ha cominciato a muoversi come un grande impresario, parla con il Padreterno, parla con San Pietro, parla con Totò. Mi ha mandato a dire che non ho molto tempo, e allora mio sono incazzeto e ho detto di sì a Milly».

Che la convocava ogni edizione.

«Sì, ma io rispondevo sempre che non potevo accettare per via dell'età e del peso, non volevo essere compatito. Stavolta ho pensato: mica posso morire come uno stupido senza aver fatto Ballando con le Stelle».

Allora sua moglie Lucia (scomparsa a febbraio) si divertirà tanto da lassù a guardarla ballare.

«Certo. Lei ogni anno, quando ancora stava bene, mi ripeteva E dai accuntintela a Milly. Così adesso ho accontentato la mia nipotina: la chiamo così perché nel film Pappa e Ciccia di parecchi anni fa interpretava una mia nipote.

Come si prepara a un impegno così faticoso?

«Boh, io non ho mai fatto ginnastica e non ho mai preso lezioni di danza. Facevo solo qualche stacchetto quando da giovane lavoravo nell'avanspettacolo. Mi daranno qualche massaggiatore o allenatore».

E come si tiene in forma?

Il neurologo del Campus bio-medico di Roma, Vincenzo di Lazzaro, che ha curato mia moglie (aveva l'Alzheimer) mi ha detto che forse mi hanno fatto bene tutte le botte che mi sono dato in testa, mi sarò dato tremila schiaffetti, avranno rigenerato il cervello... le consiglio a tutti, con garbo però».

Ma i classici dettami di mangiare sano e camminare tanto?

«Una volta un medico mi disse che camminare è salutare. Allora io andavo a camminare e ogni secondo mi fermavo a salutare qualcuno che mi chiamava Ehi Lino di qua Ehi Lino di là. Insomma, la mia vita è salutare».

Mica si metterà a ballare il Tango.

«E che so' scemo? Mi piacerebbe ricreare quei numeri di varietà che facevo agli inizi della carriera. Così potrei far vedere ai giovani cos'erano quei teatrini con la buca per l'orchestra, le soubrette, il cantante di giacca...».

A proposito di giovani, è sbarcato su Instagram alla grande.

«E non so nemmeno nuotare Questa cosa qui mi sta divertendo molto, sto imparando a usarlo con l'aiuto di mio figlio Walter: mi ha sorpreso vedere che i ragazzi mi cercano ancora, conoscono le mie battute, ormai sono alla quarta generazione di pubblico. La chiamo Banfi rigeneration».

L'importante è regalare allegria.

«Sulla mia tomba voglio ci sia scritto: Datemi una lacrimuccia, insieme a un sorriso».

Anche per i nonni vederla danzare sarà un'iniezione di energia.

«Dirò agli over 85 che non si devono buttare giù e devono smetterla di farsi chiamare fragili: ma quale fragili, siamo più forti di certi ragazzini».

Magari a Ballando la guarderà anche il Papa, ormai siete vecchi amici

«Sarebbe bello. Ma non è che siamo così intimi: sono andato ad incontrarlo cinque o sei volte. Si diverte ad ascoltare le mie avventure, gli tiro su il morale. Magari mi raccomanda al Padreterno per farmi fare altri tempi supplementari... Mi ha fatto tanto piacere la foto scattata insieme: per me vale come un Oscar, più dei premi che non mi hanno mai dato, nessun leoncino, manco di peluche».

Però è un membro dell'Unesco.

«Quella parola lì, membro, la cambierei con ambasciatore E pensare che quando lo dissi a mia moglie che ero diventato patrimonio dell'umanità lei capì matrimonio e per un attimo ci credette. Il mio obiettivo è far dichiarare il cibo italiano patrimonio Unesco e pure il ponte romano sull'Ofanto di Canosa di Puglia (la sua città, ndr).

A proposito di italianità, come vede il primo anno di governo Meloni?

«A me lei piace molto.

Quando ci siamo incontrati alla cena per i Cavalieri di Gran croce e lei stava nei pasticci per le questioni con la Cina, le ho detto lascia stare la via della seta, fai la via del Lino... Se la incontrassi adesso le direi: in alto i cuori e vai alla grande».

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