Signor direttore Alessandro Sallusti, leggo dal Fatto Quotidiano online («La sindrome di Salò e l’ultima legione del capo») una sua affermazione che mi riguarda improntata alla falsità: «Il Teodori tirato fuori dai cassetti e riproposto in tv con la scusa di parlare di Obama, a patto che in realtà parli (male) di Berlusconi è lo stesso Teodori che fino a poco tempo fa telefonava un giorno sì e l’altro pure a il Giornale, più che disposto a scrivere (bene) di Berlusconi purché lo si facesse scrivere, ovviamente non gratis?». Quanto da lei affermato è totalmente falso, e dovrebbe ben saperlo. Non ho mai avuto il piacere di telefonarle, né poco tempo fa, né in passato: evidentemente ha avuto un delirio. Ho scritto come editorialista de il Giornale, richiesto nel tempo da Vittorio Feltri, quindi da Mario Cervi e da Maurizio Belpietro (con cui c’è stata una lunga e felice collaborazione), fino all’estate 2008. Ho interrotto volontariamente la collaborazione con la direzione di Mario Giordano. Il mio ultimo editoriale porta la data dell’8 settembre 2008, quindi sono stato richiesto 3 volte (ottobre-novembre 2008) di pareri sulle elezioni americane che ho fornito indicando la mia preferenza per il candidato presidenziale Obama non ancora eletto. Ognuno si qualifica per lo stile che adopera, e il suo si definisce da solo. Massimo Teodori
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Signor professore, non ho mai avuto il piacere di conoscerla, al telefono né di persona. Ovvio quindi che la cosa sia reciproca. Se «il Fatto Quotidiano» attribuisce arbitrariamente e falsamente a me cose scritte da altri (uno dei colleghi che ricevevano le sue telefonate) non sono problemi miei.
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