Provincia di Monza e Brianza sprecona? Allevi: «Ricicliamo perfino le cartellette»

Il presidente della Provincia di Monza e Brianza, Dario Allevi, non ci sta. Non ci sta a passare - come appare da un’inchiesta realizzata da Il Sole 24 Ore - per spendaccione ed essere tacciato di sprecare le pubbliche risorse. Allevi, primo presidente di un ente nato solo due anni fa, guidato da una coalizione Pdl-Lega, è un fiume in piena, ma che si mantiene negli argini della correttezza e dell’obiettività. «Innanzitutto un chiarimento doveroso, per non incorrere in futuro in altri, pericolosi e spiacevoli equivoci: l’indagine del Sole 24 Ore è assolutamente priva di fondamento: anzi - ci dice al telefono - le posso assicurare che l’unica fonte, fatto di per sè gravissimo, è una sola, e fa capo al Partito democratico. Detto questo, cominciamo...». Allevi ribatte punto per punto, numeri alla mano, alle accuse di «spreconeria». Innanzitutto la sede della Provincia. «Nella realtà è una sola e non quattro, si trova in via Tommaso Grossi a Monza e, grazie a una formula contrattuale favorevole, è stata acquistata dall’ente, con uno “sconto” di quasi 1,3 milioni di euro sul valore peritato dell’immobile. Un affare riconosciuto da tutti, visto che la relativa delibera è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale. Di più. Dall’amministrazione Penati della Provincia di Milano abbiamo “ereditato” un ufficio nel capoluogo in via Moscova: il contratto di affitto è stato disdetto, 270mila euro risparmiati». Capitolo muinicipalizzate: «Altra menzogna - va giù piatto Allevi -. Non solo non sono quattro, ma la mia amministrazione ha visto bene di uscire anche da Sviluppo Brianza, società di promozione del territorio che non aveva più senso con la nascita della nuova provincia. Anche qui, abbiamo avuto in dote, sempre dalla Provincia di Milano, la partecipazione di assoluta minoranza di tre società per la distribuzione dell’acqua e due per il trattamento dei rifiuti, e anche qui, trattandosi di “eredità”, non abbiamo messo becco nella composizione dei cda, i cui componenti non portano certo a casa cifre da Paperone».
Ma la voce che ha destato più scalpore è stata senza dubbio quella relativa alla comunicazione: sempre secondo Il Sole 24 Ore, l’ente presieduto da Allevi investirebbe (si fa per dire) qualcosa come 4,5 milioni solo per questo. «Pura follia! Un’altra menzogna bell’e buona - risponde secco il presidente -. Guardi, tanto per farle capire come la nomea di “risparmiosi” che i brianzoli si sono cuciti addosso, le posso dire che la responsabile dell’ufficio adesso è in maternità, e abbiamo deciso di non sostituirla durante i mesi di assenza. Comunque, tanto per non perdere la buona abitudine di dare i numeri, per la comunicazione istituzionale quest’anno abbiamo previsto una spesa 140mila euro: pochissimi per un ente che ha un bilancio di 118 milioni di euro per la parte corrente. E probabilmente non li spenderemo neanche tutti, così come i 90mila euro destinati alle spese di rappresentanza.

Piuttosto - conclude Allevi - meritiamo di guadagnarci titoli per i risparmi al limite della tirchieria, vedi le cartellette con ancora il logo della Provincia di Milano, che riutilizziamo attaccandoci sopra il nostro...».

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