In Provincia Rossini e Mozart per orchestra

Alle 21 concerto dei Pomeriggi musicali, dirige Mario Beltrami

Piera Anna Franini

Prima gli irresistibili crescendo e le ridacchiate rossiniane, poi la levità e l’ironia sottile di Mozart. Questi gli ingredienti del concerto di stasera (ore 21), atteso nel cortile di Palazzo Isimbardi. È il secondo appuntamento di Musica in Palazzo, rassegna voluta dalla Fondazione I Pomeriggi Musicali, in collaborazione con la Provincia di Milano. Così, l’Orchestra dei Pomeriggi condotta da Matteo Beltrami gioca la carta di un programma estivo, si direbbe facile tanto è diretto e comunicativo. Gradevole per chi siede in platea, tremendo per chi lo affronta strumenti alla mano per non parlare di chi sta sul podio.
Già l’attacco chiarisce la tinta della serata: Ouverture dal Barbiere di Siviglia, l’opera buffa per antonomasia. Quindi ritmo solleticante, temi d’incontenibile estroversione con frasi che apparentemente timide si fanno poi traviare dal tipico crescendo di Rossini (l’aumento dell’intensità sonora è ottenuto con l’addizione progressiva di strumenti). Sinfonia dove gli strumenti diventano virtuali personaggi scenici che con il loro arguto conversare chiariscono la natura del Rossini impenitente homo ludens. Esilaranza che si prolunga nella celeberrima aria Largo al Factotum volgendo nella quintessenza della malizia in Una voce poco fa. Dal Figaro rossiniano a quello delle Nozze di Mozart presenti con l’Ouverture e arie tra cui Non più andrai...
Dirige l’Orchestra dei Pomeriggi Mario Beltrami, classe 1975, studi di violino a Genova e di composizione a Milano. È primo violino e direttore dell’Ensemble Barocco del Conservatorio Paganini. Carriera di direttore che ha certo tratto alimento dal Concorso Capuana per Giovani Direttori della Comunità Europea a Spoleto. Debutto in casa con un titolo verdiano, Il Trovatore, e qualche prima assoluta: il Contrappasso e La casa del nonno, di Luigi Giachino. S’è poi fatto le ossa nel laboratorio lirico di Orvieto dove ha diretto una manciata di titoli del melodramma italiano. Esordio a Milano due anni fa con Cavalleria Rusticana di Mascagni, ovviamente in abbinata ai Pagliacci di Leoncavallo.

Direttore che non sembra temere i raffronti con i titoli chiave del passato, e in particolare con quelli terribili di Mozart, Don Giovanni e Le Nozze di Figaro in particolare. Con questo stesso programma si replica sabato, alle ore 21, nella piazza del Castello a Cigognola.

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