La clinica Santa Rita tornerà a essere accreditata dalla Asl entro la fine di luglio. La notizia è arrivata ieri mattina alle 9,30, ora in cui sarebbe dovuto partire da piazza Missori il corteo di protesta di medici, infermieri ed ex pazienti dell'ospedale privato. Anche se invece dei manifestanti, all'appuntamento si sono presentati soltanto una camionetta dei carabinieri, una della polizia di Stato e una pattuglia dei vigili. Segno che le voci sul raggiungimento dell'accordo, dopo un giorno e una notte di trattative tra sindacati confederali, direzione generale Asl e Regione, si erano già diffuse. Fin dal pomeriggio di lunedì il direttore della Asl, Maria Cristina Cantù, si era espressa a favore del ripristino dei contratti. Ma quando i sindacati le hanno chiesto di indicare anche una data, le trattative sono state sul punto di rompersi. Finché, anche grazie alla mediazione dell'assessore alla Sanità, Luciano Bresciani, e alla disponibilità di tutti i gruppi politici che siedono nel consiglio regionale, si è arrivati a quell'indicazione importante. Con tanto di firma in calce della Cantù.
«Asl di Milano si attiverà per ripristinare al più presto il contratto, indicativamente entro il corrente mese - precisa il documento -, sulla base del positivo riscontro alle richieste di terzietà (l'indipendenza del nuovo amministratore Luigi Colombo, Ndr) e dei requisiti professionali indispensabili, nonché vincolati ad adempimenti societari parimenti ineludibili». Subito dopo l'accordo i sindacati hanno incontrato i dipendenti nel cortile del pronto soccorso, sede del presidio di protesta, con il segretario di Cgil Fp, Antonio Marchini, che ha spiegato che «sarà salvaguardato il pagamento degli stipendi dei mesi di luglio e seguenti e saranno salvati tutti i posti di lavoro. La Asl dovrà farsi carico della riapertura della clinica, anche in caso di inadempienze da parte della proprietà. Colombo si è fatto carico inoltre di presentare il nuovo piano industriale e sarà affiancato da un direttore sanitario».
E ha aggiunto Emilio Didoné, alla guida di Cisl Fps: «Come riferito dalla Cantù, il proprietario della clinica Francesco Paolo Pipitone ha dichiarato di avere 28 milioni di euro di capitale depositato, cui si aggiungono altri 10 milioni sequestrati dalla Asl: fino almeno a dicembre non ci saranno problemi con gli stipendi. Entro una settimana Colombo dovrà presentare in Regione il business plan che conterrà le risposte a tutte le domande ancora irrisolte. Ma la Asl ci ha garantito che non appena la proprietà avrà fatto tutto quello che deve fare, fosse anche di domenica, il giorno dopo sarà ripristinata la convenzione». Probabile comunque un ritorno alla normalità graduale, con i reparti al centro dello scandalo come chirurgia toracica e neurochirurgia che dovranno attendere più degli altri. Per Ciro Mangione, segretario di Uil Fpl, «le priorità sono riaprire il pronto soccorso a pieno regime e ridare vitalità agli ambulatori, per permettere una ventata d'ossigeno anche alla cassa. Poi i vari reparti ricominceranno a funzionare uno dopo l'altro». L'accordo non ha soddisfatto comunque tutti i dipendenti della Santa Rita, che sul loro blog (http://santaritami.blogspot.
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