Tutte le religioni, i partiti, i sindacati della storia sono nati come movimenti e sono diventati istituzioni. I movimenti esplodono imprevedibili quando le élites istituzionali non riescono più a dar voce alle forze sociali e allora queste, come in un terremoto, rompono la crosta istituzionale, creano entusiasmo, mete, speranze e si riconoscono in un leader carismatico. In Italia è nato da un movimento il fascismo, e la nostra Repubblica è nata dal grande movimento di liberazione nazionale.
Fra gli anni Sessanta e Settanta c’è stata un’altra stagione di movimenti ( il cosiddetto ’68) che hanno rafforzato il sindacato, potenziato la sinistra e, sul piano culturale, hanno portato a una laicizzazione della società.
Il nuovo equilibrio è durato fino alla fine degli anni Ottanta quando, col crollo del muro di Berlino, ha perso di significato la contrapposizione fra la coalizione filoamericana e quella filosovietica. Nel Nord è nata la Lega col suo capo carismatico Bossi. Poi il movimento Manipulite con Di Pietro. Distrutti Dc, Psi, Psdi, Pri doveva essere il momento del nuovo Pds di Occhetto.
Invece nel 1994 è esploso un nuovo movimento formato da coloro che temevano l’imminente trionfo della sinistra. L’ha lanciato Berlusconi chiamandolo Forza Italia, ma è dilagato nel Paese e si è organizzato autonomamente con la formazione spontanea di 12.000 Club. In solo due mesi, fra il 6 febbraio e il 28 marzo, è diventato il primo partito italiano, ha vinto le elezioni e ha portato al governo il suo capo. Berlusconi stesso non ha capito come è successo. Ha pensato di aver fatto tutto da solo.
In realtà un movimento collettivo esplode per energia propria, però ha bisogno di un capo, di simboli, di mete, di inni. Berlusconi è stato bravissimo nel fornirglieli. Ma poi non si è dedicato a organizzare il partito e, come statista, non ha sentito il bisogno di raccogliere intorno a sé le migliori intelligenze italiane. Ha dimostrato astuzia politica, fantasia e una straordinaria capacita di trascinamento anche in situazioni difficili. Si è però circondato di persone troppo ossequienti e, pensando di essere infallibile, ha fatto molti errori.
Solo il suo popolo, quello che, con lui, aveva creato Forza Italia, gli è rimasto fedele anche se molti alla fine erano delusi. Poi ha incontrato una gravissima crisi economica internazionale e il suo carisma, già appannato, non è più stato sufficiente. Berlusconi ha interpretato vere istanze sociali. Ma ha scelto male i collaboratori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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