Ormai lo sapete tutti. Paola Cortellesi con il suo primo film da regista, C'è ancora domani, sta battendo tutti i record recenti per un film italiano e in appena una settimana di proiezioni ha raggiunto i 4 milioni di euro d'incasso, preparandosi a diventare il titolo più visto nell'era postpandemica. La formula, che sembrava arrischiata, di proporre una pellicola in bianco e nero, ambientata nel lontano maggio del 1946, ha sortito un successo inaspettato anche per la stessa regista che, a sentire gli applausi alla fine delle proiezioni, sembra aver bene intercettato lo spirito del tempo con il suo intelligente femminismo. Il cinema italiano prende così una boccata di ossigeno dopo mesi di vuoto pneumatico al botteghino, tanto che l'1 novembre, per la prima volta dal 2010, sono stati due i film italiani in vetta al Box Office, C'è ancora domani e Comandante di Edoardo De Angelis. Ventitré anni fa in testa alla classifica c'erano due commedie, Maschi contro femmine e Benvenuti al Sud, mentre oggi, dopo il Covid, il pubblico sembra premiare più un cinema d'autore e drammatico, sempre però in salsa agrodolce.
Un discorso simile lo potremmo fare anche per l'esordio alla regia di un altro attore popolare, Claudio Bisio che, con L'ultima volta che siamo stati bambini, buon successo di pubblico, si è ispirato all'omonimo romanzo di Fabio Bartolomei per parlare, attraverso gli occhi non del tutto innocenti dei bambini, di un'Italia che, sotto il Fascismo, stava attuando le leggi razziali.
Nelle prossime settimane ci sono altri due film italiani che arrivano nelle sale per raccontare quegli gli stessi anni, Lubo di Giorgio Diritti, ambientato nella Svizzera del 1939, dall'11 novembre al cinema, e, dal 14 febbraio 2024, Finalmente l'alba di Saverio Costanzo nella Hollywood sul Tevere di Cinecittà proprio all'inizio degli anni '50. Ma non pensiate che la tv stia a guardare perché, nella prima metà del 2024, su Raiuno arriverà la serie La storia tratta dall'omonimo romanzo di Elsa Morante in pieni anni '40 nella Capitale con la regia di Francesca Archibugi e un cast importante con Jasmine Trinca, Elio Germano, Valerio Mastandrea, Asia Argento e Lorenzo Zurzolo.
La cosa però ancora più curiosa è che, girovagando per i set cinematografici del Belpaese, scopriamo che sono tanti i film italiani ambientati negli stessi giorni di quello di Paola Cortellesi. Solo un caso? Oppure si tratta di una vera e propria tendenza? Prendete Hey Joe che Claudio Giovannesi sta girando a Napoli con James Franco nei panni di un marinaio americano che, nel 1944, arriva in una Napoli distrutta dai bombardamenti e si innamora di una giovane ragazza interpretata dall'esordiente Giulia Ercolini, una nuova promessa del nostro cinema. Oppure, nelle stesse zone e con la stessa casa di produzione, Palomar di Carlo Degli Esposti, Il treno dei bambini che Cristina Comencini, complici gli stessi sceneggiatori di C'è ancora domani, la figlia Giulia Calenda e Furio Andreotti, sta portando sul piccolo schermo di Netflix dal romanzo omonimo di Viola Ardone su un bambino che prenderà uno dei «treni della felicità» per passare l'inverno al Nord. Sempre a Napoli e sempre nell'immediato dopoguerra troviamo Pierfrancesco Favino nei panni del commissario di bordo che aiuterà i due bambini protagonisti del viaggio clandestino negli Stati Uniti di Napoli-New York di Gabriele Salvatores, da un trattamento di Federico Fellini e Tullio Pinelli. Ancora alla fine della Seconda guerra mondiale è ambientato in Trentino Alto Adige Vermiglio o la sposa di montagna, opera seconda di Maura Delpero, che racconta la vita di tre sorelle in un piccolo paese di montagna, la loro metamorfosi e la loro crescita dopo l'arrivo di un soldato. Torniamo in pieno conflitto con Pasquale Rotondi: un eroe italiano che Roberto Dordit, un po' sulle orme di Monuments Men di e con George Clooney, dedica a un Sovrintendente alle Belle Arti delle Marche che ha salvato diecimila opere d'arte nelle mire dei nazisti.
Ma non finisce certo qui, decine sono i progetti italiani che a breve entreranno in produzione. Si va da Le assaggiatrici di Silvio Soldini, dal romanzo omonimo di Rosella Postorino, ispirato alle vicende delle giovani donne obbligate dalle SS ad assaggiare i pasti del Führer, a Attenti al lupo di Carmine Amoroso, su un centinaio di omosessuali italiani che durante il Fascismo vengono accusati di indegnità e di essere nemici della patria per essere mandati al confino e poi nei campi di concentramento.
Nella Sardegna degli anni '30 Giovanni Columbu ambienterà il film di animazione Balentes, mentre Gianluca Medas racconterà Emilio Lussu, il processo con Enrico Lo Verso.
C'è infine il grande progetto di Matteo Rovere, Il sergente nella neve, dal famoso racconto di Mario Rigoni Stern, ambientato in piena Seconda guerra mondiale proprio come Il principe Aden che i registi Gianluca e Massimiliano De Serio dedicheranno ad Aden Sciré, il giovane somalo arruolato nell'esercito fascista nel 1934 e successivamente divenuto eroe di guerra.È proprio il caso di dire: benvenuti al Nuovo Cinema Impero!
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