«Qui è cambiato tutto, Paese e nazionale Possiamo qualificarci»

«L’assenza di Gattuso è un vantaggio. Gilardino a casa e Inzaghi in panchina sono scelte che mi sorprendono. Ci metteremo il cuore»

nostro inviato a Tbilisi
Caro Kaladze, cosa succede in Georgia?
«Niente paura, è tutto sotto controllo. Clima tranquillissimo. Sono stati arrestati alcuni soldati russi che facevano del casino».
Scusi, Kaladze, si spieghi meglio: cosa è successo tra Georgia e la ex madre Russia?
«I russi sono preoccupati, hanno capito che da queste parti intendiamo esercitare l’autonomia in modo effettivo e che presto arriveranno europei e americani. Il Paese è molto cambiato: chi di voi italiani è stato a Tblisi e in Georgia la volta scorsa, al seguito della Nazionale, corre il rischio di non riconoscerla più. Sembrano un altro Paese e un’altra città».
Bene. Misuriamo l’attesa per la sfida con l’Italia...
«Durante i mondiali, qui hanno fatto il tifo per l’Italia e i suoi calciatori, ora campioni del mondo, sono diventati molto popolari. È previsto il pienone nello stadio, 60mila spettatori. E il ct non ha bisogno delle mie informazioni per scoprire come giocano gli azzurri».
Ha visto Italia-Ucraina: che idea si è fatto della Nazionale di Donadoni?
«Dopo un mondiale vinto, è durissima rimettersi al lavoro. È cambiato il ct e molto altro. Ho visto qualche immagine della partita. Gli ucraini sono sempre gli stessi. Giocano tutti dietro e aspettano il contropiede: è l’unica cosa che sanno fare. Sarà dura ma ci siamo preparati con scrupolo. Siamo andati a giocare in Germania per farlo. Gli azzurri sono più forti di noi, sulla carta e mancano all’appello, per squalifiche e infortuni, 4-5 titolari. Ma siamo carichi e ci metteremo il cuore».
Non gioca Inzaghi, suo compagno nel Milan: cosa ne pensa?
«Che è una delle dimostrazioni della ricchezza della rosa. Se non c’è Pippo gioca Toni, per noi non cambia granché. Invece è un piccolo vantaggio che non ci sia Gattuso squalificato. È tornato a Milano così si prepara per la Samp e per la Champions».
A proposito, si è meravigliato della mancata convocazione di Gilardino?
«Mi ha sorpreso. È un ragazzo giovane, può bloccarsi per qualche partita come succede a chiunque faccia il suo mestiere, ma poi si sblocca. Se sta tranquillo torna un fuoriclasse del gol».
Tra Scozia, Francia e Italia: chi resta fuori dall’Europa?
«La sconfitta dei francesi in Scozia è clamorosa, non me l’aspettavo. Vuol dire che il girone è equilibrato e può succedere di tutto. Neanche noi georgiani siamo tagliati fuori».
Il suo amico Shevchenko se n’è andato a Londra; lei invece da Londra è scappato: come andò realmente?
«Ero già d’accordo con Abramovich poi saltò tutto. È stata la mia fortuna, quel ritorno mi ha cambiato la vita. Nel Milan ho trovato il mio ruolo, ho rinnovato il contratto fino al 2011. È nato tutto per caso: l’infortunio di Maldini. Cominciai a giocare da centrale, andò bene, feci un bel derby e da allora ho fatto bingo».
Ma il Milan riuscirà a vincere qualcosa quest’anno?
«Le occasioni ci sono, ci manca anche un pizzico di fortuna. Chi dice che non facciamo gol cambierà idea presto. E poi vedrete cosa faremo in campionato, nonostante l’ingiusta penalizzazione di 8 punti. Ce la faremo a vincere, ne siamo convinti tutti, siamo motivati».
Ma non doveva vincere a mani basse l’Inter?
«Loro hanno tanti bravi giocatori. Non lo dico per “gufare”: dovrebbero vincere tutte le partite. E invece questo non succede. Qualcosa non funziona, è evidente».
Ma anche il Milan ha divisioni interne...
«Chiacchiere. Il nostro è uno spogliatoio strepitoso».


Qualche tempo fa, caro Kaladze, lei ha subito un gravissimo lutto: suo fratello rapito e ucciso. Vuole parlarne?
«È stata una tragedia. Una tragedia che ti resta sulla pelle per tutta la vita. Non è stato facile accettare la realtà. Non è facile».

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