C'è chi dice no. No, non va bene dare un riconoscimento artistico, la Stella della Mole del prestigioso Museo del Cinema di Torino, a un attore due volte Premio Oscar. Perché no? Perché Kevin Spacey, che lunedì riceverà il riconoscimento dalle mani del presidente del museo Enzo Ghigo e da Vittorio Sgarbi sottosegretario alla Cultura, è accusato di molestie sessuali. Ieri il quotidiano di Torino, La Stampa, rilanciava le posizioni di Cinzia Spanò, una delle fondatrici dell'associazione Amleta che raccoglie le testimonianze di chi ha subito molestie nel mondo del cinema, per la quale «cultura e violenza non possono stare insieme» mentre Laura Onofri di Se non ora quando? s'è detta convinta che non si può dare spazio a una persona «che ha avuto questo tipo di problemi». Va ricordato che la prima denuncia, la più famosa perché scoperchiò un vaso di Pandora pieno di altre accuse odiose (abusi sessuali su minori, come quella dell'attore Anthony Rapp che nel 2017, sull'onda del caso Weinstein, lo accusò di molestie avenute nel 1986 quando Spacey aveva 26 anni e lui 149 si sia conclusa con un'assoluzione «perché il fatto non sussiste», così ha sentenziato nell'ottobre scorso la giuria della causa civile a New York. Intanto in questi cinque anni l'attore sessantatreenne che, in seguito alla prima accusa, ha fatto coming out dichiarando la propria omosessualità, è diventato persona non grata a Hollywood e la sua carriera s'è interrotta forse per sempre. È la conseguenza dei processi mediatici che non sono mai equi e giusti né per i presunti colpevoli né per le vittime a cui va tutta la solidarietà. Vedremo come andrà a finire con l'incriminazione per molestie sessuali nei confronti di tre uomini, all'epoca pre-adolescenti, nel Regno Unito. Spacey proprio ieri si è dichiarato innocente in video collegamento (è già a Torino dove lunedì terrà anche una masterclass) di fronte al giudice dell'udienza introduttiva del processo che si terrà in estate.
Ma intanto, oggi, è un uomo libero, innocente come chiunque fino a che una sentenza non ne dichiari la colpevolezza, che può ritirare un premio che riconosce giustamente le qualità attoriali d'uno dei grandi interpreti della storia del cinema (American Beauty) e delle serie tv (House of Cards).
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