Per il Napoli era la sfida più impervia ma anche la più stimolante del girone. È diventata un incubo per colpa di Mario Gomez, 19 gol in stagione, ben 17 dei quali all’Allianz Arena; stava per essere rimessa in piedi dall’uno-due del giovanissimo argentino Fernandez, la novità dell’orgoglioso gruppo azzurro. Ma il cuore stavolta non è bastato, in partite come questa serve qualcosa di più e forse manca ancora la maturità e l’esperienza giusta a livello internazionale. Anche se gli azzurri hanno dimostrato che su questi palcoscenici possono starci eccome.
La tripletta dell’attaccante del Bayern (che imita Messi e lo affianca a quota 5 in testa alla classifica marcatori della Champions di quest’anno) ha reso vana la serata di gloria del 22enne difensore del Napoli, debuttante in Europa e capace- unico nella stagione - di segnare due gol in casa all’armata di Heynckes. La doppietta del«Flaco»,che aveva l’ingrato compito di sostituire capitan Cannavaro squalificato, accresce il rammarico di quello che il Napoli non è stato in grado di fare per 90 minuti. La prima frazione ha infatti mostrato una squadra attanagliata da brividi di terrore, simile a quella dell’amichevole estiva di Barcellona. D’altronde l’avvertimento di Mazzarri alla vigilia era stato chiaro: serviva la partita perfetta e qualche errore dei tedeschi. Il Bayern è apparso tonico e determinato per lunghi tratti della partita e il ritmo mai troppo elevato ha agevolato il compito dei fortissimi tedeschi. Poi, quando le due squadre sono rimaste in dieci, il Napoli ha dato l’impressione di poter completare la clamorosa impresa. Rimasta però incompiuta per i 45 minuti nei quali si è consegnata alla temibile avversaria.
Così il sogno qualificazione passerà dal San Paolo fra 19 giorni: la sfida con il Manchester City, ora avanti di due punti dopo il successo sul Villarreal. Per conquistare gli ottavi occorrerà una vittoria, compito non impossibile guardando al cuore e alla grinta mostrata nella tappa tedesca. Più di sette anni fa (il 23 settembre 2004) l’era De Laurentiis vedeva la luce in serie C allo stadio «Lamberti » di Cava dei Tirreni. Ieri l’approdo all’Allianz Arena (dove nel 2012 si giocherà la finale di Champions), lo stadio che trasforma i calciatori di casa in gladiatori. Se ne accorge quasi subito il Napoli che deve svestire presto l’abito tattico del «difesa e contropiede». La mossa di posizionare Lavezzi prima punta e Cavani più largo a sinistra sembra disorientare i difensori del Bayern. Quando poi Badstuber con un calcione (il cartellino giallo è un «premio », anche se ne riceverà un secondo nella ripresa che gli costerà l’espulsione) menoma Maggio, gli azzurri perdono anche intensità sulla fascia destra. E qui inizia lo show del Bayern e di Mario Gomez, con una reotroguardia azzurra svagata e remissiva. Il primo colpo del Torero di Riedlingen ( sinistro imparabile dopo un gran dribbling su Campagnaro) è un vero contraccolpo psicologico. Le trame dei tedeschi, abili nel possesso palla, continuano senza sosta. Gomez concede il bis grazie ad Aronica, che con un piede lo tiene in gioco al centro dell’area, e poi il tris sfruttando la respinta corta di De Sanctis su Kroos. Diventano così 7 i gol europei della punta 26enne realizzati nella «tana» del Bayern, uno in più di quel Klose emigrato (con ottimi risultati) a Roma.
Il gol di Fernandez, che bagna il debutto di fuoco con una zuccata sulla punizione dalla sinistra di Lavezzi approfittando dell’ingenuità bavarese, e il tiro di Hamsik sui titoli di coda del primo tempo vorrebbero essere di conforto per la ripresa.
Che il Napoli gioca con orgoglio (Lavezzi predica però spesso nel deserto) ma senza Aronica (ricovero in ospedale per una contusione alla schiena, è in dubbio per la Juve) e negli ultimi 20 minuti anche senza Zuniga, che becca due gialli «severi». Fernandez sigla la sua doppietta con un altro colpo di testa che sorprende Neuer, ma è troppo tardi. Il 22 novembre a Fuorigrotta, però, ne vedremo delle belle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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