Tra Raisi e La Russa volano gli stracci «Ignazio sapeva» «Io? Pubblichi l’atto»

RomaAn? Non è più Alleanza nazionale ma Adesso nemici. La vicenda dell’eredità Colleoni e la svendita dell’appartamento monegasco in cui oggi vive Giancarlo Tulliani, cognato di Gianfranco Fini, scatenano il tutti contro tutti (o quasi) tra gli ex coinquilini di via della Scrofa. Ora che nessuno può più far finta che nulla di marcio ci sia a Montecarlo, è iniziato lo scaricabarile. A puntare il dito è Enzo Raisi, deputato di Futuro e libertà. Il fedelissimo di Fini - che ha annunciato una querela al nostro giornale per un ritratto a lui dedicato («Prendo atto che il quadretto quotidiano di denigrazione e falsità che il Giornale di Feltri dedica tutti i giorni al presidente Fini e ai finiani oggi è toccato a me») - ieri sulle colonne del Secolo d’Italia ha sparato nel mucchio della vecchia An. «La vendita della casa - spiega Raisi nell’intervista - è stata iscritta a bilancio nel 2008. Forse non tutti si ricordano che, all’epoca, Gianfranco Fini non era più presidente di Alleanza nazionale. Il partito infatti era gestito da una reggenza di tutti i cosiddetti colonnelli, con Ignazio La Russa come primus inter pares». Quindi «chi vuole sapere i particolari di quella transazione dovrebbe andare a chiedere proprio a La Russa e non a Fini. Trovo incredibile che qualcuno oggi possa dire: “Non sapevo, non so nulla...”. Come se allora il partito fosse gestito da qualcun altro, come se in quelle stanze di via della Scrofa ci stesse qualcun altro».
Apriti cielo. La Russa, chiamato in causa personalmente da Raisi, è serafico: «Perché dobbiamo rispondere? Se Raisi ha dei dubbi pubblichi l’atto sul Secolo d’Italia e lì ci sono tutte le risposte», propone il ministro della Difesa rimasto nel Pdl dopo la fuoriuscita dei finiani. Più duro il collega Altero Matteoli: «La vicenda della casa di Montecarlo presenta già di per sé aspetti cialtroneschi - sbotta il titolare dei Trasporti -. Raisi farebbe meglio a non aggiungere altre bugie. Io non ho parenti che abitano a Montecarlo...». Addirittura minaccioso Antonino Caruso, senatore del Pdl e membro del Comitato dei garanti di An: «Raisi farebbe bene a leggere l’atto di vendita della casa di Montecarlo perché né La Russa né quelli che definisce i “colonnelli” hanno partecipato alla cessione dell’appartamento. Prima di dire cose non vere sarebbe meglio leggere i documenti e non approfitti troppo della sua immunità parlamentare». «L’atto di vendita - prosegue Caruso - testimonia che nessuno di quelli chiamati in causa da Raisi ha partecipato alla vendita dell’appartamento in questione.

L’unico davanti al notaio era il senatore Pontone che, cito testualmente l’atto, era lì “in nome e per conto” dell’Associazione di diritto italiano nominata Alleanza nazionale, partito politico residente a Roma, via della Scrofa 39, in virtù dei poteri generali lui conferiti, in particolare per poter disporre dei beni sociali, dal signor Gianfranco Fini, presidente della suddetta associazione, in base alla procura ricevuta da Mario Enzo Romano, notaio a Roma, il 1° dicembre 2004».

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