Come reagire al morso velenoso delle vipere

Primavera, torna il tempo delle uscite fuori porta. In montagna o in collina che sia. Escursioni in luoghi incantevoli, che rilassano e invogliano a intraprendere camminate rigeneranti fra boschi, parchi o lungo sentieri. Un contatto straordinario con la natura, che va affrontato con prudenza. I pericoli per la nostra salute, sono in agguato. Come quello di imbattersi in animaletti insoliti, specie di vipere, presenti nel nostro territorio. Gli unici serpenti velenosi esistenti in Italia, utilissimi all'ecosistema, da rispettare nel loro ambiente, ma da evitare, senza ombra di dubbio. Nel caso, se dovesse succedere di essere morsicati: prima regola niente panico. «Fortunatamente - rassicurano i tossicologi del Centro Antiveleni dell'IRCCS Fondazione Maugeri di Pavia (struttura che quest'anno ha già gestito, in anticipo di mesi rispetto agli anni passati, numerosi casi di morsi di vipere) - non tutte le serpi che incontriamo sono velenose, ma in caso di morso di serpente, bisogna adottare i corretti comportamenti per non peggiorare la situazione. Occorre mantenere la calma e chiamare i soccorsi (118). Se si escludono i rarissimi casi di reazione anafilattica al veleno di vipera, normalmente la progressione del quadro clinico è molto lenta e vi è tutto il tempo per attendere i soccorsi o raggiungere un ospedale. Prima dell'arrivo in ospedale è molto importante non posizionare lacci, non utilizzare strumenti per cercare di aspirare il veleno e soprattutto non incidere la zona, nella speranza di farlo uscire. Qualora ci si debba muovere dal luogo dell'evento, l'arto colpito deve essere mobilizzato il meno possibile. Comunque, è sempre indicata la valutazione presso un servizio ospedaliero dove, anche grazie alla consulenza tossicologica di un Centro Antiveleni, verrà impostato il monitoraggio clinico adeguato e praticata la terapia antidotica specifica, quando indicato.

La maggior parte degli avvelenamenti si risolve con un trattamento sintomatico: la somministrazione dell'antidoto, infatti, viene indicata solo nel 20 per cento dei casi, tra quelli seguiti dal nostro Centro Antiveleni. Si tratta di un farmaco che può essere somministrato solo in ospedale e da un medico». É sempre meglio essere prudenti.

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