Le regole dell’utente modello

Se ognuno ci mettesse un po’ di buon senso e, perché no, di educazione, viaggiare in metropolitana e in autobus potrebbe essere più gradevole, le aziende di trasporto pubblico non spenderebbero fior di denaro per pulire e riparare in continuazione i mezzi imbrattati e danneggiati dagli utenti maleducati e quel denaro potrebbe essere investito per migliorare il servizio. In sintesi è questa la filosofia che guida la campagna di sensibilizzazione con la quale Metropolitana di Roma spa e Atac vogliono promuovere e diffondere una serie di regole di buon comportamento per facilitare la convivenza dei passeggeri durante il viaggio e migliorare l’uso delle infrastrutture. Perché è ovvio che il modo in cui gli utenti fruiscono di un servizio collettivo condiziona la vivibilità del contesto. Per due settimane, nelle fasce orarie di maggior afflusso (dalle 7,30 alle 10,30 e dalle 16,30 alle 19,30) verranno distribuiti 170mila libretti contenenti il galateo del buon viaggiatore in 20 stazioni della metro A e B. Le immagini tratte dal libretto verranno inoltre proiettate sui monitor dei convogli.
Nulla che esuli da quello che dovrebbe essere il normale comportamento di un cittadino, certo. Accortezze quasi ovvie, che troppo spesso vengono «dimenticate». Con tutto ciò che ne segue: giornali lasciati sui sedili o gettati in terra invece che negli appositi contenitori, anziani o bisognosi lasciati viaggiare in piedi, passeggeri che non riescono a scendere dalle vetture perché ostacolati da quelli che salgono, treni coperti di scritte. E tutto questo ha un costo, che Met.Ro ha quantificato: per ripulire i convogli nel 2007 l’azienda ha speso oltre 4 milioni di euro. Togliere le scritte sui convogli, che spesso oscurano anche i finestrini impedendo soprattutto ai turisti di leggere le segnaletica di fermata, è costato più di 276mila euro. Sempre nel 2007 la manutenzione straordinaria di ascensori e scale mobili, necessaria a causa del cattivo utilizzo che ne fanno gli utenti, è stata di oltre 8 milioni di euro. Non si contano, poi, i guasti provocati da chi prova a salire a bordo mentre si stanno chiudendo le porte: i treni si danneggiano e gli altri passeggeri sono costretti a lunghi tempi d’attesa per cambiare vettura.
Lo stile della campagna è quello del dialogo con gli utenti.

Attraverso frasi sintetiche e disegni di facile comprensione l’azienda di trasporto invita i passeggeri a scegliere comportamenti corretti, a prestare maggiore attenzione ai vicini di viaggio e ad avere una maggiore cura del bene pubblico «consapevoli che il mantenimento dello stesso richiede risorse finanziarie alla collettività che magari potrebbero essere destinate ad investimenti migliorativi».
È sui giovani che Met.Ro vuole puntare. Ed è per formare un «utente responsabile» che la campagna verrà portata anche nelle scuole.

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