Repubblica e Garibaldi, slalom fra i cantieri

Milano è pronta a cambiare volto in vista dell’Expo 2015. A trasformarsi in una metropoli all’altezza delle grandi capitali del mondo. Il proclama degli amministratori è già realtà da due anni per migliaia di residenti della zona 9, quella che da Repubblica e Garibaldi si estende a Nord, verso Affori e Bruzzano. Proprio qui, infatti, è concentrata la maggior parte dei cantieri che, con le loro voragini transennate, hanno trasformato strade e piazze in enormi serpentoni a ostacoli. Un sacrificio grande per la popolazione che, però, si tradurrà presto in parcheggi interrati, nuovi quartieri residenziali e la quinta linea della metropolitana.
Un esempio su tutti è piazza XXV aprile, patria della movida notturna dal 10 luglio 2006 chiusa per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo: 346 posti a rotazione e 322 destinati ai residenti. Commercianti e proprietari dei locali lamentano cali vertiginosi degli affari. Soprattutto a causa dei ritardi, dovuti al ritrovamento di reperti archeologici. I lavori sono rimasti fermi a lungo, ma da circa due mesi ruspe e operai sono tornati all’opera. Poco distante, lungo viale Luigi Sturzo, la circolazione è perennemente paralizzata. Colpa del cantiere per la realizzazione della Metro 5, che collegherà la stazione di Garibaldi con Niguarda, Bicocca e Bignami. Anche qui residenti e commercianti sono allo stremo. «La strada è parzialmente chiusa dal luglio dello scorso anno - racconta un edicolante -. A parte il rumore, soffriamo per il traffico. Le macchine non possono neanche accostare. E io non vendo più i giornali».
Lo sguardo spazia verso Repubblica, dove un altissimo muro grigio delimita un altro cantiere, quello di Porta Nuova. Entro il 2012, nell’area fra Isola, Garibaldi e Repubblica sorgerà un nuovo quartiere, con grattacieli eco compatibili, parchi, piste ciclabili e strade interrate. Ma per il momento, la segnaletica gialla dei lavori in corso obbliga le auto a slalom complicati fra transenne e sbarramenti di ogni tipo. I disagi continuano nel cuore dell’Isola, in piazzale Lagosta. Anche qui la circolazione lungo viale Zara è difficile, per la presenza dei cantieri della Metro 5. Mentre in viale Fulvio Testi il traffico è spesso in tilt.
Proseguendo su viale Jenner il tormentone cambia: non più cantieri ma extracomunitari. E quel centro islamico che ai residenti italiani non è mai andato giù. Ancora più in là c’è la Bovisa, il quartiere dai due volti.

Da una parte la Triennale, il Politecnico e le nuove costruzioni, dall’altra l’area ex Montedison di fianco alla stazione delle Ferrovie Nord dove, fino allo scorso aprile, sorgeva un enorme campo rom. L’area è transennata, un cartello avverte «Lavori in corso», ma arbusti ed erba alta fanno pensare solo a degrado e abbandono.

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