Riaprono i Macelli a Cà de Pitta

Francesco Guzzardi

Dopo cinque anni di fermo, tra incendi dolosi e la crisi della mucca pazza, venerdì riapriranno i macelli civici genovesi che, tra molte novità, torneranno a lavorare a tutto regime. La ristrutturazione dei 40 mila metri quadrati, di proprietà del Comune di Genova e gestiti dal Consorzio Operatori Mercato Cà de Pitta sono costati un investimento di 8 milioni di euro e hanno dotato Cà de Pitta di strutture tra le più avanzate del settore, sia dal punto di vista tecnologico sia igienico. La ricostruzione del macello è avvenuta anche grazie alla disponibilità di privati imprenditori che, forti di una convenzione trentennale che affida loro la gestione, si sono impegnati in un progetto che secondo l'Assessore allo Sviluppo economico e al Lavoro, Mario Margini, è unico in Italia: «Si tratta di una innovazione che credo si possa dire assuma un valore nel contesto della generale riqualificazione della vallata, per la quale l'amministrazione comunale è impegnata da anni». Infatti, l'area del mercato eserciterà un'inedita capacità di attrazione, non solo per gli operatori del settore ma anche per i cittadini che entro la fine dell'anno potranno usufruire di appositi locali attrezzati a degustazioni gastronomiche.

Dal vecchio mercato tradizionale di macellazione e vendita all'ingrosso, si passerà a un «centro agroalimentare» dove accanto alla carne, potranno essere venduti altri prodotti alimentari come il pesce e nei pressi dell'area funzionerà un ristorante aperto al pubblico, dedicato, ovviamente, alle pietanze di carne. In occasione della riapertura del nuovo mercato, Poste Italiane ha realizzato uno speciale annullo filatelico che i visitatori potranno richiedere allo sportello temporaneo allestito per l'occasione.

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