RICERCA Attenti allo sguardo Puoi sembrare un "fascista"

Uno studio condotto negli Usa svela la differenza tra conservatori e progressisti: i primi fissano gli interlocutori negli occhi

RICERCA Attenti allo sguardo 
Puoi sembrare un "fascista"

Cos’hai da fissarmi, fascista? Capitò una volta a un mio amico ignaro, totalmente apolitico, che guardava con qualche concupiscenza una ragazza procace e spigolosa e fu investito dalla tremenda accusa. A distanza di anni devo ammettere: aveva ragione lei. Il professor Michael Dodd, dell’Università del Nebraska, sulla rivista Attention Perception and Psycophisics, ha pubblicato uno studio scientifico per dimostrare che si capisce se uno è di destra o di sinistra proprio dallo sguardo.

Centinaia di inutili saggi filosofici, storici e politologici avevano tentato di distinguere destra e sinistra  sul filo delle idee, della cultura, della storia. Bobbio si tuffò per decenni sul tema e anch’io modestamente feci la mia parte... Tutti lì a interrogarsi su quel che differenzia la visione della destra dalla visione della sinistra, e invece il problema era proprio oculistico, riguardava la visione in senso ottico. Spiega infatti lo studio scientifico che per capire la differenza devi vedere dove posa l’occhio il tuo interlocutore mentre parli: la persona di sinistra tende a guardare verso dove tu stai rivolgendo lo sguardo, la persona di destra invece tende a fissarti negli occhi, a guardare te che parli. È vero, confermano altri grandi studiosi americani, i liberal e i conservatori si capiscono da come guardano. Prodigioso. Questi americani fanno hamburger delle nostre ideologie, capiscono subito come la pensi, senza bisogno di cultura, pensieri, storia e altre menate. A me gli occhi.

Come ogni teoria, ho subito cercato di applicarla e di capire se funziona su strada. Dunque, in primo luogo ho capito finalmente perché non c’è dialogo tra destra e sinistra. È una questione ottica: se tu di destra parli ad uno di sinistra e in quanto di destra lo fissi negli occhi, lui che in quanto di sinistra guarda dove guardi tu, non può guardare se stesso e allora non ci vede più e chiude il dialogo. Da qui l’assenza del dialogo tra destra e sinistra. Perfetto. Però si affolla uno sciame di interrogativi: le persone cosiddette timide o introverse che non guardano né te che parli né ciò che tu guardi, dove collocarle, nel Terzo polo? I centristi, che da noi sono di estrazione democristiana, devono guardare per forza in cielo, cercando ispirazione divina? Chi soffre di strabismo è da considerarsi un eversivo, un extraparlamentare? Chi soffre di astigmatismo e non mette bene a fuoco te che parli e verso dove parli, è un anarchico? Il presbite è un leghista inconsapevole? Il miope è uno che va al di là della destra e della sinistra? E chi si distrae e non guarda né te che parli né le cose che tu guardi, è un qualunquista? Chi guarda le vetrine mentre parli, è un black bloc?

Ancora peggio va l’applicazione delle due categorie visive alla politica presente. La Carfagna si capisce che è di destra estrema perché ti fissa con quegli occhioni spalancati come se avesse davanti uno spettacolo raccapricciante. Idem per La Russa, ma in questo caso lo spettacolo raccapricciante è il suo sguardo mefistofelico. Ma Di Pietro, che ti fissa mentre parli con quell’aria lievemente inquisitoria, è pure lui di destra estrema? Tremonti, che non ti guarda manco morto perché non crede all’esistenza del genere umano ed è convinto di prendersi qualche malattia al solo contatto visivo, è un traditore della destra? Gasparri, che non mette a fuoco l’interlocutore, da che parte sta? Vendola, che osserva gli asini volanti mentre parli, è un metafisico di destra o un paranoico di sinistra? D’Alema, che guarda la sua sciarpa mentre parli, è un intimista egocentrico? Brunetta, che non arriva a guardare negli occhi l’interlocutore, fermandosi ad altezza di bacino, è giocoforza un maniaco sessuale? Difficile risalire alla collocazione politica di Berlusconi perché quando parla un altro, lui non c’è. Quando c’è lui, parla solo lui. E fissa l’ascoltatore solo se munito di prodigiose tette. Davvero super partes è invece il ruolo del presidente della Repubblica. Quando parla Napolitano, quelli di destra non lo fissano e quelli di sinistra non guardano dove lui sta guardando.

Ma come mostrano due recenti foto di Prodi e di Berlusconi, semplicemente si addormentano mentre parla il presidente bipartisan. Il bipolarismo cade in sonno davanti a Napolitano.
Conclusione. Se questa è la teoria scientifica per distinguere tra destra e sinistra, meglio chiudere gli occhi e affidarsi ciecamente agli stregoni.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica