Ricorsi e referendum, piovono iniziative per abolire la delibera

DAI COMUNI AI PARTITI Contro l’Area C della giunta Pisapia, cominciano a piovere le raccolte di firme per abolirla e i ricorsi al Tar

Contro l’Area C della giunta Pisapia, cominciano a piovere le raccolte di firme per abolirla e i ricorsi al Tar. Lunedì è stato presentato quello dei Comuni di Basiglio e Assago e ieri l’avvocato Elisabetta Bellotti, consigliere di Zona 1, ha depositato quello della Lega per chiederne la sospensiva immediata. Aggiungendosi a quelli del consigliere pdl di Zona 1 Micaela Goren Monti e dei comitati «Parcheggi del centro» e «Residenti No Charge». A firmare il ricorso della Lega, spiega il consigliere comunale ed ex assessore Alessandro Morelli, «sono residenti e cittadini bloccati dallo stop alle auto Euro 3 diesel». Con il Carroccio «pronto a sottoscrivere qualunque altro ricorso a questa iniqua, ingiusta e pesante tassa che sta solo causando l’incremento degli inquinanti. Lo smog non ha colore politico e noi dobbiamo combattere chi lo sta provocando con le sue iniziative solo ideologiche». A supporto del ricorso, spiega Morelli, la considerazione della «continua crescita dei livelli degli inquinanti». Perché «da una settimana il traffico è cresciuto e se in centro sono diminuiti gli ingressi, i lavoratori milanesi che non possono permettersi di spendere 5 euro per attraversare l’Area C, sono costretti ad allungare il loro percorso, ingolfando e rallentando il traffico con l’effetto di aumentare i livelli di inquinamento».
Sessanta, invece, le pagine del ricorso depositato al Tar dai Comuni di Basiglio e Assago per chiedere la sospensione della congestion charge. Diversi gli argomenti, dall’efficacia «pressoché nulla che i blocchi del traffico hanno dimostrato di avere in termini di riduzione delle concentrazioni di inquinanti», alla «mancanza di un piano di rafforzamento del trasporto pubblico a livello provinciale». Fino alla «necessità di garantire il diritto alla mobilità di chi deve raggiungere il centro di Milano per motivi di lavoro, di studio o di salute. «Ci sono tanti elementi che il Comune di Milano non ha minimamente tenuto in considerazione - spiega il sindaco di Basiglio, Marco Flavio Cirillo - e tanti altri per i quali non si è mai confrontato con i Comuni della provincia. Basti pensare che l’introduzione del provvedimento non è stata concordata con le amministrazioni dell’hinterland e che il Comune di Milano, dal quale tutti noi dipendiamo per le decisioni che riguardano il trasporto pubblico, non ha previsto alcun rafforzamento dei mezzi per i collegamenti al di fuori della città. Nonostante l’aumento del costo del biglietto abbia interessato anche questi».


Di una «misura che serve solo a fare cassa e a concentrare il traffico nel primo perimetro del centro», parla anche il presidente della Provincia Guido Podestà. Che invita i milanesi a firmare ai banchetti del Pdl che raccolgono le firme per chiedere l’abolizine del ticket.

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