Rifiuti, proteste e sassaiola a Terzigno: due feriti 

Continua nel Napoletano la tensione tra gruppi di manifestanti e le forze dell'ordine. Due persone sono rimaste ferite in una sassaiola fuori dalla discarica di Terzigno. Il ministro La Russa: "Se necessario le Forze armate sono disponibili"

Rifiuti, proteste e sassaiola a Terzigno: due feriti 

Napoli -  Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, blocchi stradali, rifiuti in strada dati alle fiamme e popolazioni sul piede di guerra: scene di un copione già visto e che fanno ripiombare la Campania nell'incubo emergenza anche se la situazione di questi giorni non è paragonabile con il disastro ambientale di due anni fa. Ciò nonostante, è stata una giornata all'insegna delle tensioni e dei disagi. A partire da quanto accaduto la scorsa notte, teatro ancora una volta la discarica di Terzigno, nel Napoletano, dove le forze dell'ordine hanno dovuto scortare gli autocompattatori diretti allo sversatoio e durante il tragitto hanno dovuto rimuovere i blocchi dei manifestanti che protestano contro la paventata apertura, a qualche chilometro di distanza, di un secondo sversatoio. Non sono mancati momenti di forte tensione con una sassaiola contro gli uomini delle forze dell'ordine: un manifestante ed un carabiniere sono rimasti contusi.

Altro fronte caldo della protesta Boscoreale, comune alle falde del Vesuvio, dove prosegue il presidio anti discarica e dove il sindaco Langella è al secondo giorno di sciopero della fame: "Ringrazio il procuratore di Napoli - sottolinea - per aver chiarito le ragioni della protesta che non hanno assolutamente alcuna matrice di natura delinquenziale. Qui sta protestando gente perbene di ogni età e ceto sociale che non ne può più di respirare aria insalubre e di vivere tappata in casa con l'incubo costante di ritrovarsi ammalati". Appreso dei nuovi scontri con le forze dell'ordine avvenuti la scorsa notte, Langella ha rivolto un appello al prefetto di Napoli auspicando che "intervenga affinché venga posta fine alle cariche di polizia a danno di cittadini inermi che stanno solo tentando di manifestare il loro indescrivibile disagio".

Definite iniziative d'intesa con gli altri comuni del Vesuviano: da domani presidio istituzionale stabile con l'allestimento di una tenda con la presenza di sindaci e consiglieri comunali; martedì alla riunione dei sindaci dei diciotto comuni del Parco Nazionale del Vesuvio, sarà proposto lo spegnimento, per tre minuti, dalle 21 alle 21-03, delle luci di tutti i diciotto comuni del vesuviano in segno di lutto/protesta e per decretare la definitiva morte del Parco Nazionale del Vesuvio; giovedì lutto cittadino proclamato dai comuni di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase, con sospensione di tutte le attività.

A Napoli, intanto, prosegue la raccolta dei rifiuti non smaltiti. Sono stati prelevati, oltre alle 1200 tonnellate quotidianamente prodotte, 150 tonnellate di quelle accumulate nei giorni scorsi nelle vie del centro e del Vomero. Ne restano, per terra, ancora 450 tonnellate. "In queste ore l'amministrazione comunale - annuncia l'assessore Paolo Giacomelli - sta predisponendo un piano straordinario di raccolta che dovrebbe consentire, entro martedì di completare la rimozione dei rifiuti giacenti in strada".

Domani arriva ad Acerra la Protezione Civile per una visita all'impianto riservata alla stampa "in modo che si possa verificare - si spiega - il funzionamento e prendere visione, incontrando i tecnici della struttura, dei dati relativi all'attività del termovalorizzatore". Proprio al capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si rivolgono chiedendo spiegazioni il leader dell'Udc Casini e quello dei Verdi Bonelli. 

Il ministro della Difesa Ignazio La Russa non si tira indietro di fronte all’eventualità che, per fronteggiare la nuova emergenza rifiuti a Napoli, possa rendersi necessario l’intervento dell’esercito. La Russa premette che «la valutazione della situazione non tocca alla Difesa e quindi non ci siamo occupati della vicenda» però, anche alla luce di quanto accaduto in passato, il titolare del dicastero di via XX settembre assicura che un appello in tal senso non resterebbe certo inascoltato. "Le Forze Armate - sottolinea il ministro- sono sempre disponibili per i compiti che riguardano la difesa della Patria, le missioni internazionali, e anche per affrontare le emergenze conseguenti a calamità entro i confini nazionali. Dunque -conclude- pur non essendo io a dover verificare la necessità di un intervento, posso ribadire che le Forze Armate italiane sono disponibili a fare la loro parte". 
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