Nota anche con il nome popolare di "albero del pepe", l'agnocasto (dal latino "agnus castus") è una pianta appartenente alla famiglia delle Verbenacee. Originario dell'Asia e dell'area mediterranea, l'arbusto era noto agli antichi. Sue citazioni sono state, infatti, trovate nell'Iliade di Omero e delle proprietà afrodisiache che lo caratterizzano ne parlò anche Platone. Secondo Plinio il Vecchio, invece, l'agnocasto veniva usato dalle donne greche che, al fine di proteggere la loro castità, ponevano alcune foglie sotto il letto. In epoca medievale i monaci solevano utilizzare i frutti per sedare gli impulsi sessuali.
La pianta è facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche peculiari. I rami, che possono raggiungere l'altezza di sei metri, in autunno sono spogli, mentre in primavera vengono rivestiti da un fogliame palmato di colore verde e dal profumo che ricorda quello della salvia. Assai particolari i fiori screziati di rosa e di blu che, da metà settembre in poi, danno vita a piccoli frutti nero rossastri racchiudenti quattro semi delle dimensioni del pepe nero. Sono proprio le infruttescenze ad essere sfruttate da un punto di vista fitoterapico. Scopriamo insieme quali virtù possiedono.
Le proprietà dell'agnocasto
Come già detto, in ambito erboristico vengono impiegati i frutti maturi ed essicati, i cui costituenti chimici sono degni di nota: oli essenziali, glicosidiiridoidi (in particolare l'agnuside), flavonoidi, alcaloidi e terpeni. L'agnocasto è un arbusto amico delle donne poiché è in grado di influenzare gli ormoni protagonisti del ciclo riproduttivo femminile.
Numerose ricerche scientifiche sono giunte alla conclusione che la pianta incrementa la produzione dell'ormone luteinizzante (LH), regola la secrezione di prolattina e riequilibra il rapporto fra estrogeni e progesterone. I meccanismi non sono ancora del tutto chiari tuttavia, in riferimento alla prolattina, si ritiene che l'agnocasto possieda sostanze che agiscono sui recettori della dopamina, il neurotrasmettitore inibente la stessa prolattina, la quale regola il sonno e l'umore.
L'attività dopaminergica si svolge a livello dell'ipofisi. Se da un lato promuove un abbassamento dell'ormone follicolo stimolante (FSH), dall'altro favorisce il rilascio dell'ormone luteinizzante, il cui picco coincide con l'ovulazione.
I benefici dell'agnocasto
L'agnocasto, se assunto in maniera adeguata, possiede molti benefici non solo a favore della salute femminile. Ad esempio:
- Allevia la sintomatologia della sindrome premestruale: si tratta di una serie di disturbi (mal di testa, gonfiore, irritabilità) che si manifestano sette-dieci giorni prima dell'arrivo delle mestruazioni. In particolare uno studio ha evidenziato che la somministrazione quotidiana di 20 mg di agnocasto sotto forma di capsule per tre cicli mestruali consecutivi riduce in maniera significativa gli sbalzi d'umore, l'emicrania e la mastalgia, ovvero il dolore al seno frequente durante il flusso mestruale;
- Contrasta l'amenorrea: l'assenza delle mestruazioni contempla numerose cause, in primis un eccesso di prolattina associata ad una carenza estrogenica. Gli integratori di agnocasto possono ristabilire l'equilibrio ormonale, questo a sua volta indispensabile per chi cerca una gravidanza;
- Combatte i sintomi della menopausa: la cessazione della fertilità è spesso accompagnato da manifestazioni di varia entità. Uno studio ha rivelato che la pianta tiene a bada la stanchezza, l'osteoporosi, le vampate di calore, l'insonnia e, in fase premenopausale, regolarizza la fase luteale abbreviata;
- Previene l'iperplasia prostatica: è questa una condizione, non maligna, caratterizzata dall'aumento di volume della prostata, una ghiandola che contribuisce alla produzione dello sperma. Gli scienziati dell'Università di Basilea hanno scoperto che l'arbusto svolge un ruolo importante nella sua prevenzione.
Modo d'uso e controindicazioni dell'agnocasto
Prima di assumere l'agnocasto è bene chiedere il parere del proprio medico perché il termine "naturale" non è sempre sinonimo di sicuro. In commercio è possibile trovare la pianta sotto forma di:
- Capsule: al dosaggio di 100 mg questo integratore serve per regolare i livelli di prolattina e per regolarizzare il ciclo mestruale. Va assunto una volta al giorno a colazione;
- Tisana: i sintomi della menopausa e della sindrome premestruale possono essere contrastati bevendo due volte al giorno una tisana. Gli effetti si riscontrano dopo circa due mesi;
- Tintura madre: ottima per i disturbi che precedono le mestruazioni (soprattutto emotivi) si assume due volte al giorno lontano dai pasti. Bastano 30 gocce diluite in poca acqua.
Non tutti possono beneficiare delle proprietà dell'arbusto. Esso è sconsigliato in gravidanza, durante l'allattamento, in pazienti che soffrono di Parkinson, psicosi, schizofrenia e nelle donne con endometriosi, fibromi uterini e tumori ormono dipendenti (seno, utero, ovaie).
Seppur raramente la sua assunzione, che interferisce sempre con la pillola anticoncezionale e con i farmaci antagonisti della dopamina, può dar luogo ad effetti collaterali, tra cui malessere gastrointestinale e reazioni allergiche.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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