Con il termine aromaterapia si indica un ramo della fitoterapia che, attraverso l'uso degli oli essenziali, si pone l'obiettivo non solo di stimolare uno stato di benessere sia fisico che psichico, ma anche di mantenerlo nel tempo. Questa disciplina olistica, infatti, considera ciascun individuo nella sua totalità inscindibile di mente e di corpo e, sempre secondo la stessa, si può parlare di salute esclusivamente quando questi due aspetti convivono in armonia. Il benessere del corpo, quindi, influisce su quello della mente e viceversa. Perno essenziale dell'aromaterapia è l'olfatto. Numerosi studi scientifici hanno da tempo dimostrato che esiste uno stretto legame tra il più antico dei cinque sensi e la memoria; dunque qualsiasi odore è in grado di far affiorare ricordi che, talvolta, nemmeno si credeva di possedere.
Più nello specifico, i profumi vengono immagazzinati nella memoria assieme alle emozioni che riescono a suscitare. Nel momento in cui i ricettori olfattivi sono stimolati da una molecola odorosa, l'informazione giunge direttamente in una zona del cervello chiamata bulbo olfattivo. Quest'ultimo è associato al sistema limbico che, tra le varie strutture che lo compongono, contempla altresì l'amigdala e l'ippocampo. Esse si attivano proprio per fornire una risposta emotiva agli stimoli esterni e per la creazione delle rimembranze.
Non esiste una festa più "profumata" del Natale e quindi più riccamente connessa con il nostro "sentire" ancestrale. Si pensi alle note di zenzero e di cannella che si diffondono in casa quando vengono sfornati biscotti e altri dolci tipici o alla piacevolezza muschiata degli alberi addobbati. L'aromaterapia, in un periodo così magico, ci offre l'opportunità di riallacciare i fili con il passato (meglio con l'infanzia) e di appendere agli stessi memorie odorose mai concluse, ma sempre proiettate in un tempo vestito di eternità. Scopriamo insieme come è possibile tutto ciò.
La storia dell'aromaterapia
L'aromaterapia, seppur un tempo non si chiamava così, ha origini molto antiche. Basti pensare, ad esempio, che nelle tombe egiziane sono state ritrovate giare contenenti oli per i defunti, ma anche profumi in boccette, cosmetici e unguenti solidificati. Tutti questi prodotti erano parte essenziale del corredo funebre. Gli egizi, inoltre, erano soliti utilizzare suffumigi di piante aromatiche e di resine per pulire le stanze in cui si svolgevano le cerimonie più importanti; una specie di purificazione, questa, degli ambienti sacri.
Spostandoci in Grecia, Ippocrate non solo consigliava le fumigazioni con piante aromatiche per disinfettare gli spazi comuni al fine di prevenire possibili contagi in caso di epidemie, ma anche i massaggi con gli oli per rinvigorire l'organismo. Durante il Medioevo tutte queste conoscenze furono preservate dai monaci. In questo periodo, inoltre, il medico-alchimista Avicenna perfezionò un distillatore di epoca egiziana. La tecnica della distillazione venne diffusa dai crociati in tutta l'Europa e nel XVII secolo gli oli essenziali furono descritti da erboristi molto famosi, come J. Gerard, N. Culpeper e J. Parkinson.
Le proprietà degli stessi furono poi confermate nel XIX e nel XX secolo, anche se contemporaneamente all'ascesa della chimica si introducevano le molecole di sintesi. A coniare per primo il termine "aromaterapia" nel 1937 fu il chimico René Maurice Gattefossé, il quale studiò con attenzione le proprietà riparatrici per ustioni e ferite dell'olio essenziale di lavanda. Le ricerche vennero portate avanti dal medico Jean Valnet che nel 1964 pubblico "Aromathérapie". Quest'opera gettò le basi dell'attuale disciplina.
Aromaterapia: gli oli essenziali
Come già accennato, perno dell'aromaterapia sono gli oli essenziali, ovvero composti naturali di origine vegetale costituiti da miscele di sostanze volatili a temperatura ambiente. Vengono estratti dalle piante attraverso vari metodi: distillazione diretta, pressatura, distillazione in corrente di vapore, enflourage, estrazione con solventi chimici, con alcol o con anidride carbonica supercritica. Alla fine dell'Ottocento, il chimico e profumiere inglese George William Septimus Piesse classificò gli oli essenziali in tre categorie a seconda dell'impressione olfattiva:
- Note di testa: sono oli ricavati dai frutti e dalle bucce con virtù energizzanti per la mente;
- Note di cuore: sono oli ricavati dal fusto, dalle foglie, dai fiori e dai petali con azione riequilibrante;
- Note di base: sono oli ricavati dalla corteccia e dalle radici ed hanno benefici rilassanti e stabilizzanti.
Le proprietà degli oli essenziali sono innumerevoli, infatti tra i tanti vantaggi:
- Riducono i livelli di ansia e facilitano il rilassamento;
- Contrastano lo stato infiammatorio e la tosse in caso di influenza e di raffreddore;
- Favoriscono il sonno;
- Migliorano il tono dell'umore;
- Risvegliano il desiderio sessuale;
- Leniscono i dolori mestruali;
- Accelerano la cicatrizzazione delle ferite;
- Migliorano il mal di testa;
- Stimolano la digestione.
Aromaterapia: usi e controindicazioni degli oli essenziali
L'aromaterapia contempla diversi usi degli oli essenziali: inalazione, applicazione sulla pelle e via orale. Il metodo più utilizzato in assoluto è quello dell'inalazione attraverso diffusori elettrici o mediante una ciotola posizionata su un termosifone accesso. Bastano quindici minuti più volte al giorno, e dieci-quindici gocce disciolte in acqua, per profumare una stanza di medie dimensioni. In caso di affezioni alle vie respiratorie, come tosse e raffreddore, si può altresì ricorrere all'inalazione secca o ai suffumigi. Per l'inalazione secca si bagna un fazzoletto di carta o di stoffa con poche gocce e lo si annusa di tanto in tanto durante la giornata. Per i suffumigi si versano sei-otto gocce in una bacinella di acqua calda.
Gli oli essenziali possono poi essere applicati sulla pelle mediante impacchi o massaggi. Per far ciò è necessario diluirli in vettori oleosi (olio di oliva, di mandorla, di jojoba) o in una crema neutra. Di frequente vengono aggiunti a un comune bagnoschiuma nella vasca da bagno o in un catino contenente acqua per effettuare un pediluvio. L'uso orale, infine, deve essere sempre prescritto da un medico. Sono sufficienti un paio di gocce due o tre volte al giorno versate su un pezzetto di pane o su un cucchiaino di miele.
Gli oli essenziali - sconsigliati in gravidanza, nei bambini e nei pazienti affetti da allergie, epilessia e insufficienza renale - possono scatenare reazioni allergiche che si manifestano con svariati sintomi. Questi possono essere a carattere sistemico o interessare esclusivamente la pelle. La tossicità, acuta o cronica, dipende dalle modalità e dai tempi di impiego degli stessi.
Aromaterapia: i profumi del Natale
Le strade sono rischiarate da luci colorate. Gli abeti si vestono a festa e diventano il fulcro di momenti di gioia e di condivisione.
Ognuno di noi custodisce la propria immagine del Natale, ma soprattutto associa a esso un profumo particolare che, come abbiamo già visto, non è solo un sentore ma anche e soprattutto un mezzo di connessione con momenti del passato che tornano a respirare. L'aromaterapia è in grado di profumare le nostre case di ricordi. Si può concretizzare questa "magia" scegliendo gli oli essenziali più adatti per la cui diffusione si rimanda al paragrafo "Usi e controindicazioni":- Olio essenziale di cannella: migliora la concentrazione e allevia la stanchezza. Favorisce la creatività e riscalda il cuore allontanando sensazioni di solitudine, paura e depressione;
- Olio essenziale di arancio amaro: rassicura e combatte la tristezza e gli stati di ansia;
- Olio essenziale di essenziale di pino: dona serenità e contrasta l'apatia e l'insonnia;
- Olio essenziale di cedro: stimola l'autostima e la convivialità;
- Olio essenziale di mandarino: è rinvigorente e distensivo al tempo stesso;
- Olio essenziale di zenzero: allontana il cattivo umore e combatte la passività in chi si sente stanco e sfiduciato;
- Olio essenziale di anice stellato: rallegra e infonde energia.
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