Pochi giorni all’inizio dell’estate e puntualmente tornano le nemiche più odiate, più avversate e combattute durante i mesi caldi: le zanzare.
La stagione di questi insetti inizia però molto prima di quanto pensiamo: infatti, maschio e femmina di zanzara si incontrano normalmente ad aprile e cominciano a generare prole. La discendenza, iniziata in primavera, perpetua il ciclo vitale fino ad ottobre per un totale di 10 generazioni che porta ad un numero esorbitante di esemplari.
Le larve delle zanzare sono ricercate da animali e insetti competitori e quindi, al fine di preservare la prole, le zanzare cercano un habitat dove non vive nessun altro animale che possa predarle. Noi umani con i nostri comportamenti abbiamo creato loro molti luoghi riproduttivi perfetti come secchi, sottovasi, copertoni, rifiuti, tombini, grondaie e ciotole.
Per contrastare questi fastidiosi ospiti esistono metodi e strategie che però non sono sempre vincenti. Per capire meglio abbiamo chiesto a Nicola Bressi, zoologo del museo di storia naturale di Trieste e divulgatore scientifico, di illustrarci 5 falsi miti sulla lotta alle zanzare.
Mettere il rame nel sottovaso
È vero, il rame nei sottovasi intossica le larve delle zanzare e da buoni risultati in laboratorio. Tuttavia bisogna calcolare la giusta dose e la tempistica di utilizzo. Non basta quindi mettere delle monetine, va calcolata una dose di 20 grammi per litro e va effettuato un ricambio ogni 10 giorni. Inoltre intossicare l’acqua con il rame può diventare dannoso per gli uccellini che si abbeverano e per le radici delle piante a contatto con il sottovaso.
I dispositivi ad ultrasuoni
I dispositivi agli ultrasuoni si dividono in due categorie: quelli che proprio non servono a nulla come evidenziato dalla America Mosquito Control Association che, negli studi condotti per 15 anni, non ha riscontrato nessuna capacità repellente per gli antizanzare ad ultrasuoni; e quelli che allontanano una sola una specie di zanzare - in Italia ne esistono più di 60 -.
I pesci rossi nell’acqua
A meno che non siano vasche di cemento in mezzo alla città, utilizzare i pesci rossi in stagni pozze e laghetti sarebbe da evitare. Tutti i pesci nei piccoli specchi d’acqua sono invasivi e sconvolgono gli ecosistemi esistenti con effetti alle volte addirittura controproducenti. Creare un ecosistema con una fauna autoctona (come tritoni e libellule) è una strategia molto più efficace.
La batbox
Ospitare i pipistrelli non è una scelta ottimale. Infatti nonostante siano insettivori, la batbox, così come viene pubblicizzata, ha poca efficacia soprattutto contro la zanzara tigre. Il pipistrello opera di notte mentre la zanzara tigre vola di giorno e quindi fanno fatica ad incontrarsi. Inoltre, le casette devono essere posizionate in maniera corretta perché altrimenti rischiano di essere colonizzate più dalle vespe che da pipistrelli.
Le piante antizanzare
È vero, molte piante come gerani, lavanda, calendula, incenso, catalpa hanno un effetto
repellente sulle zanzare. Tuttavia, gli insetti stanno lontani solo dalle foglie di queste piante, quindi a meno di non vivere immersi in una foresta di foglie anche questa opzione non genera gli effetti sperati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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