Il rimedio per eliminare le "strane" coincidenze

Tutti gli sport, oltre al rugby anche il football americano, il basket e il tennis, si affidano da tempo all’instant replay . Il calcio che muove interessi miliardari ha un dovere di modernità ancora superiore

Sabato 25 febbraio, stadio londinese di Twickenham, tempio inglese del rugby, un paio d’ore prima del fischio d’inizio di Milan-Juventus. Siamo all’ultima azione della partita tra Inghilterra e Galles con i padroni di casa in svantaggio per 12 a 19 quando Strettle va oltre la linea di meta. L’azione però è dubbia: se la meta fosse convalidata, con la trasformazione, varrebbe il pareggio. Per risolvere l’incertezza, l’arbitro coinvolge il videoarbitro (si chiama Time Match Officer ) che riguarda l’azione da quattro angolazioni diverse e invalida la meta. L’arbitro in campo lo comunica a tutto lo stadio e fischia la fine.

Tutti a casa, tifosi e giocatori. Senza recriminazioni, insulti, colluttazioni. Senza strascichi mediatici, veleni societari, rancori e vendette covati in silenzio. Dobbiamo augurarci che il campionato di Serie A in corso si concluda con uno scarto superiore ai tre punti, da una parte o dall’altra. In caso contrario resterà un’annata avvelenata sulla quale la notte di Tagliavento e del guardalinee Romagnoli peserà come un macigno. Contribuendo a radicare ulteriormente la convinzione già assai diffusa che, nel calcio italiano, quando lo scudetto si contende in volata con la Juventus, chissà perché accadono strani episodi.

Certamente si tratterà di una serie di coincidenze, ma la casistica è lunga e polposa. Dal gol annullato a Turone in un Juventus-Roma del 1981 decisivo per l’assegnazione della vittoria finale, al rigore negato all’Inter per il fallo di Juliano su Ronaldo (1998) fino all’arbitraggio a senso unico delle due sfide tra Juventus e Milan nel campionato 2004-2005. Con quello che è successo nell’èra Moggi, se in Italia da una parte c’è la Juve e «dall’altra tutto il resto del calcio», com’è stato scritto, qualche ragione ci sarà. Per rimarginare la ferita si può solo aiutare gli arbitri a essere imparziali, affidandosi alla tecnologia o almeno aumentando il numero di occhi che osservano lo svolgimento del gioco nelle zone calde del campo. L’esempio di Twickenham è solo l’ultimo in ordine di tempo.

Tutti gli sport, oltre al rugby anche il football americano, il basket e il tennis, si affidano da tempo all’instant replay . Il calcio che muove interessi miliardari ha un dovere di modernità ancora superiore. Garantendo la massima affidabilità possibile del risultato finale. Il resto sono chiacchiere.

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