da Bologna
In comune avevano la passione per il ballo e per i viaggi, in posti esotici. Andavano all'avventura, molto lontano. Rita Calanni Rindani, 46 anni, e Annalisa Montanari, 42 non ancora compiuti (nella foto), sono le due turiste emiliane disperse sull'aereo caduto in Venezuela. A Bologna la Prefettura ha allestito un'unità di crisi, per tenere aggiornate le famiglie, per confortarle. Capelli biondi, Rita era assicuratrice, all'Assitalia. Da qualche tempo viveva da sola, in via Nadi, alla periferia est della città. Si muoveva sempre su un motorino giallo. Aveva abitato a poche centinaia di metri, dalla parte opposta del parco Lunetta Gamberini. Lì è rimasta la madre Norina, vedova. La figlia aveva trascorso con lei la settimana fra Natale e Capodanno. «Era contenta perché partiva di nuovo - racconta una vicina -, pochi giorni dopo il rientro dalla Thailandia. Era cordiale e simpatica, solare, al tempo stesso però riservata».
«Sono rimasta senza parole - aggiunge Maurizia Zerbini, signora del terzo piano del condominio -, l'avevo vista pochi giorni fa, mentre andavo da mia cognata. Ci eravamo scambiati gli auguri il 31, alla sei di sera. Era molto raffreddata, ma sarebbe ripartita ugualmente. Gentile, allegra, spensierata: sembrava ci conoscessimo da sempre».
Annalisa Montanari era avvocato, civilista. Amministrava condomini, dal suo studio nel centro storico, in strada Maggiore. Lavorava con il collega Fabio Bencivelli, 42 anni, ex compagno di scuola. L'uomo è in vacanza alle Maldive, è stato avvertito della tragedia e oggi dovrebbe rientrare a Bologna.
Mora, riservata, Annalisa amava gli animali, in particolare i cani. Il padre Roberto Montanari da un anno è vedovo. Pensionato, aveva gestito un'azienda di impianti elettrici, dalla sua abitazione di via San Giuliano, traversale di porta Santo Stefano, è in costante contatto con la Farnesina. «Ho sentito mia figlia per l'ultima volta giovedì - racconta con gli occhi arrossati, socchiudendo la porta -. Era contenta per la vacanza. Aveva chiamato lei, da Caracas: Babbo, qui è bellissimo». Fra le mani tiene una foto dell'unica figlia, bellissima. «Mi aveva affidato i suoi due cagnolini, alla vigilia del viaggio. Aveva conosciuto Rita a ballare, a lei piaceva molto il tango». Nessuno di familiari e amici delle due bolognesi si fa illusioni, la speranza è che il velivolo e anche i corpi vengano recuperati al più presto. Perché Annalisa e Rita possano almeno avere un funerale.
Rita e Annalisa erano accomunate da una grande passione per i viaggi, tanto che una di loro, Rita, era tornata appena pochi giorni fa dalla Thailandia. Il tempo di cambiare la valigia, e poi via verso il sogno di Los Roques, in Venezuela. «L’ho sentita per l’ultima volta l’altro giorno da Caracas, era contenta per la vacanza che stava per fare», ricorda con gli occhi arrossati dal pianto il padre di Annalisa.
Rita da qualche tempo viveva da sola in via Nadi, alla periferia est della città, dopo aver abitato a non molta distanza, in via dei Mirtilli, dove tuttora vive la madre, che ieri alla notizia della tragedia è stata colta da malore.
Il compagno della donna in questi giorni era fuori città. Rita «era contenta per la nuova partenza», hanno detto i vicini, che la ricordano come «una persona cordiale e simpatica».
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