Ritmi latini per la tromba di Roy Paci e i suoi Aretuska

Alla testa de «suoi» Aretuska, il trombettista-cantante-performer e, naturalmente, compositore siciliano Roy Paci (è nato ad Augusta, in provincia di Siracusa, nel 1969), battitore libero della scena musicale alternativa tricolore, ha messo a segno il sogno di una vita: realizzare una musica senza frontiere. Solare, latina (ma anche caraibica) e soprattutto super-ritmata. Come l'irresistibile samba di «Toda joia toda beleza», una hit scritta e cantata con l'amico Manu Chao, che raggiunse i vertici delle classifiche airplay tre anni fa; o come i brani del nuovissimo album «Latinista», il nuovo, «definitivo manifesto» della sua musica a 360 gradi, nel quale hanno lasciato lo zampino collaboratori eccellenti del calibro di Lorenzo Cherubini (è Jovanotti a duettare con Paci in «Bonjour Bahia», il primo singolo dalle forti tinte brasiliane), Caparezza ed Eugene Hutz dei «folli» Gogol Bordello.
L'album, preprodotto oltreatlantico proprio nel Paese carioca, a Morro de São Paulo, e registrato nella sua «factory» della più domestica Lecce, sarà presentato «live» stasera (ore 21.30, ingresso 10 euro, info: www.carroponte.org) al Carroponte di Sesto San Giovanni, location ormai entrata nel novero dei club che contano. Il titolo, va da sé, cita «Sandinista», disco spartiacque dei campionissimi del punk inglese che 30 anni fa ha fatto nascere la cosiddetta patchanka (e cioè quel meticciato musicale che combina ska, reggae, rock, melodie e ritmi del sud del mondo), poi riportato in auge dai Mano Negra di Mano Chao, con cui Paci ha suonato a lungo all'inizio degli anni Zero, e che ora trova un convinto paladino proprio nell'eclettico musicista di Agusta, oltre vent’anni di musica alle spalle, sempre «armato» della sua inseparabile tromba, dai primi progetti in Sicilia a un lungo periodo nelle orchestre in Sud America, per poi tornare in Italia con Mau Mau, Banda Jonica e l'affollata cricca degli Aretuska, nota al grande pubblico per essere stata la house-band di Zelig in tv. «La maggior parte delle volte l'idea arriva quando siamo in tour per fare concerti: ti può ispirare quello che vedi o senti durante il viaggio, come semplicemente una frase melodica che viene fuori per caso durante il sound-check - ha raccontato Paci, che in tempi recenti ha prestato la sua tromba a tutta verve a Vinicio Capossela e a Mike Patton -.

Credo che questa cosa accada perché sono sempre stato un "improvvisatore", che non è una caratteristica soltanto del jazz, ma anche dei musicisti balcanici, arabi e di tante altre culture. E spesso l'improvvisazione, nel mio caso, coincide con la composizione». Una volta scaturita la musica, ecco i testi, che «sanno» di Meridione. Meridione d'Italia e del mondo, naturalmente.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica