Scende in campo anche Romano Prodi nel dibattito (quasi surreale) sull'Italia fuori dall'euro. Dopo la presa di posizione di Sergio Mattarella su Paolo Savona come ministro dell'Economia, ora tutti temono che l'Italia sia prossima ad uscire dalla moneta unica.
E di certo non poteva mancare il commento di Prodi, sostenitore dell'euro, presidente della Commissione europea e fermo sostenitori dell'unità politica del Vecchio Continente. E il professore, in un editoriale pubblicato su Il Messaggero, lancia l'allarme sulle prossime elezioni in Italia, preoccupato anche dal fatto che l'americano Steve Bannon, simbolo della destra Usa, sia concorde con i giornali russi come la Pravda.
"Tutto questo sta trasformando radicalmente il quadro delle prossime elezioni: non si tratta più di una contesa fra i partiti ma di un referendum fra coloro che vedono il nostro futuro insieme alle altre democrazie europee e coloro che ci vogliono fuori dall'Euro e quindi dall'Europa, come un vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro". Questo il pensiero di Prodi sulla corrispondenza di amorosi sensi fra l'alt-right statunitense e i giornalisti di Mosca.
Prodi difende l'Europa ma non lesina anche critiche a quella classe dirigente che di fatto condannato l'Ue a essere respinta da buona parte dell'elettorato del continente. Ma ricorda anche che la costruzione europea ha fatto sì che tre generazioni di italiani vivessero in pace. E guarda con terrore a un eventuale (quanto mai ipotizzato) referendum sull'uscita dall'Unione europea: "Deve mettere il cittadino italiano di fronte alle nefaste conseguenze che l'uscita dall'Euro e la rottura dei legami con l'Europa porterebbero alla nostra economia e alla nostra sicurezza".
"È anche ora che i responsabili politici europei si rendano conto che, senza l'Italia, non vanno da nessuna parte" scrive l'ex presidente del Consiglio del centrosinistra. E chiede all'Europa e ai governi tedeschi di fermare la stampa tedesca e il commissario europeo al bilancio da commenti che offendono la democrazia italiana.
La conclusione di Prodi è un invito a tutte le forze politiche a mettere le cose in chiaro. "Nella prossima campagna elettorale i partiti e le forze sociali si pronuncino quindi su come vogliono uscire o come vogliono rimanere nell'Euro". Un'esortazione che si può definire anche necessaria.
Ma resta la domanda definitiva: chi ha detto di voler uscire dall'euro? Fino ad ora, a parte il processo alle intenzioni su Savona, né Lega né Movimento 5 Stelle hanno esplicitato la volontà di voler abbandonare la moneta unica. Nel contratto di governo non c'era. E di certo non c'è l'idea di fare un referendum.
Si continua a vociferare di un piano segreto per una Italexit, ma le conferme non ci sono. Parlare di Russia, Bannon e disinformazione sembra essere l'errore che hanno commesso già molte persone durante altre campagne elettorali. La fake news, semmai, è che l'Italia sia pronta a uscire dall'euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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