Dalla rivolta in carcere alle rapine in serie Catturato un latitante

Manette scattate all’interno dei cortili delle case popolari di via della Paranzella

Stefano Vladovich

A Massa Carrara, il 17 novembre, le mazzette con il denaro appena rapinato gli esplodono in faccia. E di 45mila euro riesce a portarne via 15mila. A Fiumicino, nella sede della BiPop Carige di via del Canale, fugge con 6mila euro in tasca. Il 28 novembre scorso, dopo aver preso in ostaggio il cassiere, ferisce con una coltellata il direttore della filiale della Bnl di Ostia e un cassiere. Ma anche questa volta Spurio Mario S., 25 anni e un curriculum criminale di tutto rispetto, riesce a dileguarsi con il bottino, 5mila euro in banconote di piccolo taglio, in sella a un «vespino» bianco. Non solo, l’uomo, scarcerato l’estate passata grazie all’indulto, dopo l’ultimo colpo messo a segno a viso scoperto si presenta al pronto soccorso del Grassi per alcuni graffi riportati durante l’ultima impresa criminale. Sulla carta d’identità, però, false generalità: Roberto De Filippo.
Spurio Mario S. in pochi anni ne ha combinate di tutti i colori, a cominciare da una violenta rivolta organizzata fra detenuti in attesa di giudizio nel carcere di Regina Coeli, tanto che gli inquirenti lo considerano un «soggetto estremamente pericoloso». Specialmente sotto l’effetto della cocaina, assunta in gran quantità. «Le indagini sono partite dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso - spiega Rosario Vitarelli, dirigente del XIII commissariato -, anche se sulle prime si pensava fosse un bandito solitario in trasferta. Abbiamo lavorato giorno e notte per riuscire a identificarlo». Per far perdere le proprie tracce, per alcuni mesi Spurio bazzica il sottobosco criminale della zona di Tor Pignattara. Convinto che polizia e carabinieri avessero dimenticato i suoi connotati, dopo l’uscita sfortunata in Toscana torna in azione proprio sul litorale. È qui che, 4 anni prima, Spurio mette in piedi una banda di giovanissimi specializzata in imprese banditesche a tabaccai e giornalai nonché in assalti a mano armata ai supermercati. Dopo la movimentata rapina alla banca di viale Paolo Orlando le ricerche della polizia s’incrociano con quelle dei carabinieri. Manco a dirlo la loro collaborazione, secondo alcuni un caso raro in Italia, porta a risultati insperati. «Lo abbiamo riconosciuto dai fotogrammi dell’ultima azione - racconta il capitano dei carabinieri Saverio Spoto, comandante della compagnia di Ostia -, comparando le immagini registrate il 26 ottobre all’interno della popolare di Genova, a Fiumicino. Bisognava solamente trovarlo». L’occasione si presenta quando Spurio, in preda a un attacco di astinenza da «polvere bianca», contatta uno spacciatore locale.

Le manette scattano nei cortili delle case popolari di via della Paranzella, a Ostia ponente, quando il rapinatore (diventato latitante prima ancora di essere ricercato) esce allo scoperto. Le accuse? sequestro di persona, rapina impropria, lesioni aggravate, porto abusivo d'arma da taglio.

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