Roma, giapponesi in fuga: "Truffe e servizi scadenti"

Il Belpaese non piace più ai giapponesi. Nel 2007 solo 1,47 milioni di giapponesi sono sbarcati negli aeroporti nostrani: non c'è paragone rispetto al picco di 2,17 milioni del 1997

Roma, giapponesi in fuga: 
"Truffe e servizi scadenti"

Tokyo - I turisti giapponesi in Italia sono sempre meno soprattutto per "i servizi di bassa qualità". In una corrispondenza da Roma, l’Asahi Shimbun, il secondo quotidiano del Sol Levante con 5 milioni di copie vendute al giorno, traccia un quadro poco rassicurante sull’Italia, dopo il conto-truffa da 700 euro che una coppia di turisti giapponesi si è vista addebitata per un pasto in un ristorante romano e dopo alcuni "prezzi illegali" nei taxi.

Le lamentele dello Shimbun La testata dedica addirittura l’apertura all’interesse del Sol Levante per il Belpaese. L’articolo (dal titolo Il turismo in Italia, rapido declino) rileva che i turisti giapponesi diminuiscono velocemente: "Quest’anno si prevede che il flusso si dimezzi rispetto al massimo storico". Il Belpaese, che ha "più beni turistici e architettonici al mondo e che prima era la meta preferita per chi andava in Europa", ha registrato nel 2007 solo 1,47 milioni di giapponesi sbarcati negli aeroporti, secondo l’Ente del turismo italiano, un livello lontano dal picco di 2,17 milioni del 1997. Nel 2009, l’Ente stima "un forte decremento a un milione di visitatori", mentre al momento, i posti europei preferiti dai turisti del Sol Levante sono Francia e Germania, che "hanno superato l’Italia". Famosa un tempo per la convenienza degli acquisti (il fashion da solo era motivo più che valido per un viaggio), l’Italia ha visto "la stabilizzazione dei prezzi" con l’arrivo dell’euro. I sondaggi dell’Ente turistico nipponico individuano le cause del decremento «"nell’aumento dei flussi verso la Cina che costa meno", in aggiunta al supereuro e al caro greggio, con voci addizionali incluse nel biglietto aereo. Questi ultimi fattori sono parzialmente rientrati, ma se ne sono aggiunti altri nel frattempo: ad esempio, nella Golden Week, la settimana festiva giapponese "sacra" di inizio maggio, c’è stata l’esplosione della nuova influenza che ha frenato le partenze verso l’estero.

Le lamentele dei giapponesi I giapponesi residenti a Roma, tra i quali diplomatici e dipendenti del ministero degli Esteri, dicono - rileva l’Asahi citando un sondaggio - che "gli hotel e i ristoranti hanno servizi scadenti", non proprio il massimo per un Paese pieno di bellezze culturali e artistiche. C’è il problema delle tariffe "illegali praticate da ristoranti e tassisti", che non aiutano la formazione del cosiddetto turismo 'ripetuto', cioè dei visitatori che tornano per approfondire la conoscenza del Paese, riferisce l’associazione dei tour operator giapponesi. Al forum economico di Davos del 2009, una classifica sulla competitività turistica ha piazzato l’Italia al 28esimo posto, tre posizioni più del Giappone, attestatosi al 25esimo. In base allo stesso rapporto, punteggi bassi sono stati assegnati a formazione del personale e, in generale, ai prezzi.

Le accuse delle agenzie di viaggio "Riceviamo decine di segnalazioni al mese di turisti giapponesi, nostri clienti, che dicono di essere stati imbrogliati o derubati. Tra le truffe più frequenti, quelle dei tassisti abusivi, qualcuno è arrivato a farsi pagare oltre 100 euro per la tratta Fiumicino-Roma centro, che normalmente è di circa 40 euro". A riferirlo è Hiroko, manager di un’agenzia di turismo giapponese a Roma. Hiroko ha anche spiegato che "negli ultimi tre anni le vacanze dei giapponesi a Roma sono diminuite del 50%-60% e del 30% rispetto all’anno scorso. Oggi nei mesi più affollati di turisti, come agosto, i visitatori nipponici arrivano a oltre 4mila". Cifre "in netta diminuzione" rispetto ai viaggi dei giapponesi nel resto d’Europa. "Tra le lamentele dei nostri clienti - ha aggiunto Hiroko - i prezzi alti in Italia rispetto al Giappone e agli altri Paesi del Vecchio Continente, la disorganizzazione dei servizi, dalla ristorazione alla ferrovie, e la sporcizia di alcune strade".

La replica di Confcommercio "I giapponesi vengono da un Paese che forse ha qualche mariuolo in meno ma dei prezzi veramente eccessivi per tante popolazioni che lo visitano e forse per questo hanno meno turismo dell’Europa". Liquida così il presidente di Confcommercio Roma e Lazio, Cesare Pambianchi, le critiche ricordando che "del resto Roma e l’Italia continuano ad essere pieni di turisti, che spesso tornano, non solo per visitare le bellezze storico-artistiche, ma anche per la qualità dei servizi offerti".

Per questo "ritengo - ha aggiunto - che l’articolo che critica l’Italia sia una reazione a quanto accaduto nelle scorse settimane a turisti giapponesi in un ristorante del centro di Roma o con alcuni tassisti poco onesti, ma credo sia troppo facile fare di queste cose l’esempio per giudicare la qualità della nostra offerta turistica".

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